L’occasione è ghiotta e il rischio è tutto incentyrato sul cambio. Il nuovo bond lanciato sul mercato dei capitali dalla Banca Mondiale è alquanto insolito, benché rientri nella missione etica e solidale dell’istituto finanziario. Si tratta infatti di una obbligazione a brevissima scadenza in kwacha zambiano (ZMW), la valuta locale dello Zambia. Sconosciuto per la maggior parte degli investitori, il kwacha è nato nel 1968 in sostituzione della sterlina britannica ed è tuttora la moneta ufficiale dello stato africano (sono vietati i pagamenti in dollari, euro o altre valute).
Obbligazioni World Bank 10,75% ottobre 2015 in dettaglio
Le obbligazioni World Bank 10,75% 2015 in kwacha offrono un rendimento più che generoso su una lunghezza temporale di 18 mesi (Isin XS1055180217). Emesse al prezzo di 99,837, andranno a scadenza il 9 ottobre 2015 e rendono oltre l’11% lordo. La cedola è pari al 10,75% e viene staccata su base semestrale, il 9 aprile e il 9 ottobre fino al 2015 quando andrà a rimborso. Collocata per 75 milioni, il lotto minimo di negoziazione è di 10.000 kwacha (circa 1.200 euro), ma il titolo è poco scambiato e di difficile trattazione OTC (over the counter). Tuttavia, per chi riuscisse ad acquistarlo, sarebbe una bella scommessa, visto che di rischi, per quanto riguarda l’emittente, non ce ne sono affatto. La Banca Mondiale gode infatti della massima reputazione da parte delle agenzie internazionali di rating (AAA, Aaa) e non ha certo problemi a pagare le cedole e a rimborsare il capitale. Tutto il rischio rimane sulla valuta locale che ha iniziato a indebolirsi, al pari (ma non più) di altre monete dei mercati emergenti, dopo che la Fed ha dato il via libera alla riduzione degli stimoli monetari.
Lo Zambia e la sua economia, cosa c’è da sapere
La Repubblica dello Zambia (ex Rhodesia settentrionale), con i suoi 13 milioni di abitanti, è uno degli stati dell’Africa centro-meridionale senza sbocco al mare. L’economia dello Zambia, paragonabile a quella della media degli stati africani centrali, ha subito negli anni settanta il crollo dei prezzi del rame sul mercato internazionale. Tale evento ha innescato un progressivo declino economico che colloca oggi lo Zambia fra i paesi più poveri del mondo, con il 67% della popolazione sotto la soglia di povertà e uno stipendio medio pro capite annuale di 395 dollari. Nel 2000, con un debito estero superiore a 6 miliardi di dollari, lo Zambia è stato accolto nel programma di riduzione del debito dell’iniziativa HIPC.