Sbarca anche un bond a 1.000 anni sul mercato internazionale dei capitali. Ad emetterlo è stata la compagnia energetica danese Orsted, una volta conosciuta come Dong Energy. Orsted è l’utility più importante in Danimarca ed è il primo operatore nel mondo per lo sviluppo di parchi eolici offshore. Lo scorso anno, la compagnia si è liberata degli assets legati al petrolio e al gas per concentrarsi unicamente sullo sviluppo delle energie rinnovabili lanciando altresì un robusto programma di rifinanziamento del debito ottimizzandone i costi.

 

La nuova obbligazione Orsted fa parte dei cosi detti bond perpetui, cioè senza scadenza. E’ stata collocata lo scorso 17 novembre presso investitori istituzionali per un ammontare di 500 milioni di euro con scadenza novembre 3017. Per la precisione, si tratta di un Green Bond subordinato, prezzato sotto la pari a 99,03, che offre una cedola a tasso fisso del 2,25% per dieci anni, fino a quando scatterà per l’emittente la possibilità di esercitare la call (cioè il richiamo anticipato alla pari), L’obbligazione (Isin XS1720192696) è stata è stata richiesta per 2,5 miliardi di euro da fondi e assicurazioni che notoriamente amano mettersi in portafoglio titoli a lunghissima scadenza di standing elevato. Orsted è infatti classificata in area “investjment fìgrade” dalle agenzie di rating: BBB+ per Standard & Poor’s e Baa1 per Moody’s. L’obbligazione è quotata presso la borsa del Lussemburgo dove è negoziabile per importi minimi di 100.000 euro.

 

Contestualmente al collocamento del bond perpetuo, Orsted ha raccolto altri 750 milioni di euro mediante l’emissione di un’obbligazione a dodici anni, che maturerà nel novembre del 2029 con un tasso cedolare fisso dell’1,5%. Prezzata anch’essa sotto la pari (98,84) è quotata presso la borsa del Lussemburgo e negoziabile per importi minimi di 100.000 euro (Isin XS1721760541). E’ stata sottoscritta per 2,3 volte l’ammontare offerto. I fondi saranno usati in parte per rifinanziare un’obbligazione ibrida in essere emessa da Dong Energy nel 2013, che aveva un valore di 500 milioni di euro e un tasso cedolare fisso del 4,875%.