C’è tempo fino al 31 marzo per sottoscrivere i social bond UBI dedicati alla Onlus “Intervita”.L’istituto bancario sta infatti collocando un prestito obbligazionario da 20 milioni di euro, detto “UBI Comunità Intervita”, i cui proventi saranno in parte devoluti alla Onlus, che li utilizzerà per realizzare i progetti “le parole non bastano più” e “SOStegno Donna”. Più precisamente, “le parole non bastano più” prevede eventi di sensibilizzazione in 14 città sul tema della violenza contro le donne e la realizzazione, all’interno di ospedali italiani, di “SOStegno Donna”, sportelli aperti 24 ore su 24 in cui le vittime di violenza potranno trovare ambienti accoglienti e personale specializzato nell’offrire cure mediche e psicologiche.

 

Obbligazioni UBI Comunità Intervita 2,10% 2016

 

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Nel dettaglio, la Comunità Intervita riceverà lo 0,5% del valore nominale delle obbligazioni emesse da UBI e complessivamente sottoscritte. In caso di totale adesione all’emissione, saranno quindi devoluti 100mila euro. Le obbligazioni saranno emesse direttamente da UBI Banca, hanno un taglio minimo di sottoscrizione pari a 1.000 euro, durata 2 anni, cedola semestrale, tasso annuo lordo pari al 2,1% e possono essere sottoscritte fino al 31 marzo 2014, salvo chiusura anticipata o estensione del periodo di offerta. Le obbligazioni, per un massimo di 20 milioni di euro nominali, non sono destinate alla quotazione in nessun mercato regolamentato o sistema multilaterale di negoziazione. Da aprile 2012 a oggi – fa notare UBI Banca – sono stati collocati dal terzo gruppo bancario italiano 45 social bond per un controvalore complessivo di circa 472 milioni di euro che hanno reso possibile la devoluzione di contributi a titolo di liberalità per oltre 2,36 milioni di euro volti a sostenere iniziative di interesse sociale.

 

I social bond cosa sono e come funzionano

 

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Cosa sono i social bond di cui spesso si sente parlare? Si tratta di obbligazioni tradizionali, di cui una parte viene destinata alle attività sociali sempre più in sofferenza in Italia dal punto di vista finanziario.

Del resto anche il welfare, inevitabilmente, risente della crisi in atto. Le organizzazioni non-profit incontrano sempre più difficoltà nell’accedere a risorse utili per finanziare progetti a scopo sociale e se non fosse per iniziative bancarie private di cui il nostro paese può essere fiero, sarebbero già chiuse da tempo. Uno degli istituti di credito più attivi nel campo dei social bond è banca UBI, ma non mancano anche piccole emissioni obbligazionarie di Banca Etica e Banca Alpi Marittime che in passato hanno finanziato attività non profit rispettivamente con bond per 19 e 51 milioni di euro. Benché in Italia stia maturando gradualmente l’interesse per queste iniziative proposte dalle tre banche menzionate, è circoscritto al rapporto che viene instaurato direttamente fra l’emittente e la società no profit. La pubblica amministrazione, che dovrebbe individuare le aree di intervento fornendo adeguati indirizzi in materia, è completamente assente.

 

UBI Banca e il Terzo settore

 

L’introduzione dei Social Bond in Italia rientra nella rinnovata strategia commerciale del Gruppo UBI Banca di accompagnamento del Terzo Settore – non profit, lungo un percorso di crescita, [fumettoforumleft]di innovazione sociale e di sostegno a progetti ad alto impatto sociale promossi da soggetti pubblici e privati nei territori di riferimento, avviata nell’ultimo trimestre del 2011 attraverso il lancio di UBI Comunità, piattaforma di servizi e di strumenti dedicati, inter alia, a organizzazioni non profit e istituzioni religiose. UBI Comunità è un innovativo modello di servizio che si propone di offrire risposte tempestive ed efficaci alle eterogenee necessità del non profit attraverso prodotti appositamente pensati per dare sostegno bancario e creditizio a fronte della gestione quotidiana dell’attività, alla progettualità ed agli investimenti.