I dati macroeconomici sono stati globalmente solidi a luglio, mostrando negli Stati Uniti una forte accelerazione della crescita economica grande alla ripresa della spesa sia da parte dei consumatori che delle imprese. Il dato si è attestato infatti al 2,6% su base annualizzata nel secondo trimestre, rispetto all’1,4% registrato nel primo trimestre.
Anche nell’ Eurozona la crescita è aumentata nel secondo trimestre, segnando un +0,6% rispetto allo 0,5% del trimestre precedente, cui si aggiunge anche un calo della disoccupazione ai livelli più bassi da febbraio 2009, sebbene a giugno si attestasse ancora al 9,1%.
Le obbligazioni convertibili
Sul fronte valutario il dollaro è stato spinto al ribasso, in larga parte a causa dell’incertezza politica che alimentata dall’amministrazione Trump. In questo contesto, le nuove emissioni nell’ambito delle obbligazioni convertibili si sono attestate a 3,4 miliardi di dollari. Queste includono un bond convertibile emesso da Crown Castle per 1,65 miliardi di dollari. Anche l’Asia è stata un mercato attivo in termini di nuove emissioni, con la società cinese di biotecnologie 3SBio e due obbligazioni convertibili scambiabili in azioni di Postal Savings Bank China emesse da Shanghai Industrials.
Outlook
Guardando ai prossimi mesi le nostre previsioni – dice Anja Eijking, gestore del fondo F&C Global Convertible Bond di BMO Global Asset Management – sono in larga parte invariate, e puntano al proseguo della crescita in tutte le regioni.
I rischi geopolitici
Tuttavia, i rischi geopolitici sono aumentati – puntualizza Eijking -. La limitata capacità di esecuzione dei piani politici di Trump e, in particolare, l’incertezza riguardo lo stimolo fiscale potrebbero ritardare gli investimenti. Altri rischi geopolitici di lungo periodo riguardano, ad esempio, le crescenti tensioni con la Corea del Nord. Inoltre, l’Euro si è fortemente apprezzato rispetto al dollaro in scia al risultato delle elezioni francesi e alla differenza dei dati economici europei rispetto a quelli USA, che potrebbero impattare negativamente l’economia europea e gli utili.