Si allarga il contagio della crisi in Europa. La Spagna ha collocato oggi sul mercato, obbligazioni decennali (bonos) a tasso fisso del 5,85% per 3,56 miliardi di euro, offrendo un rendimento che ha toccato il 6,97%, senza peraltro riuscire a collocare presso gli investitori istituzionali tutta la tranche prevista in asta alla vigilia (4 miliardi di euro). I rendimenti sul mercato secondario si sono subito allineati e lo spread fra i bonos spagnoli a dieci anni e il bund tedesco di riferimento ha superato così i 500 punti base.
Francia: lo spread si allarga sopra i 200 punti e i rendimenti s’impennano
Ma se la Spagna piange, la Francia non ride. Anche per gli inossidabili transalpini il differenziale con il bund tedesco si è allargato sopra i 200 punti base mettendo in preallarme i tecnici del Ministero dell’Economia che avevano programmato per oggi l’emissione di oltre otto miliardi di titoli di stato fra i 2 e i 5 anni. Ebbene l’operazione di collocamento non è andata a buon fine, in primo luogo perché la Francia è riuscita a piazzare meno titoli (6,9 miliardi) rispetto all’ammontare previsto, in secondo luogo perché i rendimento statali sono aumentati.
L’Italia respira grazie al calo del debito pubblico
Il focus sembra quindi essersi spostato verso Ovest, lasciando respirare per un po’ il mercato italiano – commenta un operatore di Unicredit – come se la speculazione finanziaria internazionale stesse cercando minuziosamente le proprie prede. Indubbiamente, si è potuto notare che qualche giorno prima delle aste dei titoli pubblici, gli spread si allargano e aumentano le tensioni sui mercati, per poi ritirarsi una volta effettuati i collocamenti. Il gioco è bello finché dura poco, verrebbe da dire, perché a tutti gli effetti non si può dire che questi affondi speculativi non lascino segni preoccupanti. I CDS (credit default swap), quei contratti che assicurano gli investitori che possiedono titoli di stato, si stanno infatti allargando minacciosamente al punto che per l’Italia si sfiorano i 600 punti base, mentre per la Spagna si è toccato oggi il valore di 480. A dare un po’ di ossigeno ai titoli di stato italiani è sicuramente la notizia diffusa ieri dalla banca d’Italia che ha rilevato un debito pubblico complessivo in calo per il secondo mese consecutivo, oltre al fatto che il nuovo governo Monti sta per ottenere la fiducia in Parlamento e a breve sarà operativo.
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