Migliorano i conti di Thyssenkrupp. Nonostante il perdurare della crisi dell’acciaio, l’industria tedesca ha registrato nell’esercizio fiscale al 30 settembre una crescita dell’utile netto del 46%. Thyssenkrupp, che ha riscontrato anche il primo free cash flow positivo dal 2006, ha in particolare visto l’utile netto salire dai 212 milioni dell’anno scorso a 309 milioni, al di sotto pero’ dei 405 milioni stimati dal consenso elaborato dal Wall Street Journal. I ricavi sono saliti del 4% a 42,79 miliardi in scia alle attivita’ nel settore dei beni di capitali e al favorevole contesto dei cambi, mentre la raccolta ordini e’ risultata stabile a 41,32 miliardi.
Obbligazioni Thyssenkrupp rendono il 3,65%
Un risultato positivo che però non riflette l’andamento del titolo azionario in borsa, crollato del 50% dai massimi dello scorso anno e tornato ai livelli del 2011. Diversa la situazione sui bond quotati a Francoforte, con i titoli che sono risaliti dai minimi di inizio anno pur restando sotto la pari. Fra i bond quotati, l’obbligazione 2,5% 2025 (DE000A14J587) in euro prezza 92, sotto il prezzo di emissione (98,82) e rende il 3,65% a scadenza. Un rendimento non certo da sottovalutare considerando la levatura di Thyssenkrupp e il fatto che l’obbligazione è negoziabile per tagli minimi da 1.000 euro, quindi alla portata di tutti. Thyssenkrupp ha fornito una guidance cauta per il corrente esercizio fiscale a causa delle crescenti incertezze economiche e delle elevate pressioni sui mercati delle materie prime. Il gruppo prevede comunque un “chiaro miglioramento” dell’utile netto, un free cash flow stabile e un utile operativo adjusted tra 1,6 e 1,9 miliardi, contro gli 1,68 miliardi dell’esercizio 2015. ThyssenKrupp, prevede anche un consolidamento dell’industria dell’acciaio, in scia alla sovraccapacita’ e all’import cinese a basso costo.