Il settore siderurgico rimane ancora sotto pressione. A confermarlo è il leader tedesco ThyssenKrupp che ha comunicato risultati preliminari per il secondo trimestre del suo esercizio 2016 (in chiusura il 30 settembre prossimo) peggiorando la guidance sull’anno e citando il significativo declino dei prezzi globali delle materie prime. Nei tre mesi allo scorso 31 marzo, Thyssenkrupp ha registrato un balzo dei profitti netti del 26% a 61 milioni di euro, ma il risultato, condizionato in positivo da voci straordinarie, si è rivelato peggiore rispetto ai 67 milioni del consensus del Wall Street Journal.
Obbligazioni Thyssenkrupp rendono oltre 2,60%
A risentirne sono state soprattutto le azioni quotate alla borsa di Francoforte, passate in pochi giorni da 22 a 17 euro (-22%). I bond, viceversa, non sembrano aver accusato più di tanto il colpo e offrono rendimenti bassi. Le obbligazioni Thyssenkrupp 3,125% 2019 (codice ISIN DE000A1R0410 ) quotate sul MOT scambiano a 104,50 pe run rendimento a scadenza del 1,61%. Sono, invece, secsi sotto la pari le obbligazioni Thyssenkrupp più lunghe, come quelle in scadenza nel 2025 con cedola 2,50% (codice ISIN DE000A14J587) che al prezzo di 98 rendono il 2,68%. I risultati del secondo trimestre di Thyssenkrupp “si sono mostrati peggiori del previsto”, ha dichiarato Dz Bank. L’utile è calato rispetto allo scorso anno a causa della debole performance della divisione materiali, che ha “sofferto a causa dell’alto livello di importazioni e della pressione sui prezzi”, notano gli analisti della banca. La società ha abbassato le guidance per il 2016, dichiarando di prevedere un Ebit di “almeno” 1,4 miliardi di euro.