Il gruppo SOL, produttore di gas nobili quotato in Borsa a Milano, è tornato sul mercato del debito privato. Dopo aver approvato il bilancio lo scorso mese di aprile, la società monzese, le cui origini risalgono al 1927, ha collocato questa settimana un bond non convertibile da 35 milioni di dollari sul mercato americano. Lo rende noto un comunicato del gruppo (che in precedenza aveva già effettuato un’emissione da 60 milioni di dollari) secondo il quale i proventi saranno utilizzati per sostenere lo sviluppo delle attività societarie e gli investimenti in corso e futuri.
Obbligazioni SOL, caratteristiche del “collocamento privato”
Il bond SOL, benché di piccole dimensioni e collocato in forma “privata” potrà comunque essere negoziato sul mercato Otc fra investitori professionali o qualificati, qualora i sottoscrittori iniziali intendessero cederlo in tutto o in parte, nel rispetto delle clausole (covenants) che ne regolano il contratto di sottoscrizione. Il “private placament”, a differenza dei collocamenti ordinari, è un’operazione attraverso la quale gli emittenti offrono strumenti finanziari che vengono collocati presso un numero ristretto di investitori istituzionali o anche uno solo di essi. L’emittente concorda con una ristretta e selezionata cerchia di investitori le caratteristiche tecniche dell’emissione (volume, prezzo, ecc.) ponendo a volte dei vincoli temporali prima della cessione parziale o totale dei titoli presso terzi, fermo restando gli obblighi che stanno in capo al debitore sul rimborso e la corresponsione degli interessi.
Ricavi SOL in forte crescita nel 2012
In un contesto economico difficile e nonostante la grave recessione che ha colpito l?Italia ed altri importanti Paesi europei, lo scorso anno il Gruppo SOL, quotato a Piazza Affari (vedi grafico), ha realizzato un incremento delle vendite del 4,9% rispetto al 2011. Il fatturato consolidato è stato di € 583,0 milioni, l’ebitda si è attestato a € 132,2 milioni (+1,4%), mentre l’utile netto è stato di 29 milioni di euro (-6,5%). SOL, che nel settore dei gas tecnici risulta essere il settimo gruppo in Europa con una quota di mercato in Italia stimata pari al 16%, ha saputo sviluppare, prima di molti altri concorrenti, l’utilizzo di nuove tecnologie nelle terapie e nelle applicazioni dell’ossigeno in medicina. Realizza la sua attività in 27 impianti di prima trasformazione, unità che producono i gas a partire dalle materie prime (aria atmosferica, gas naturale, carburo di calcio e nitrato di ammonio) e in 35 impianti di seconda trasformazione, unità di produzione di gas ad elevato grado di purezza nonché miscele di precisione e di lavorazione, imbombolamento, stoccaggio e distribuzione di gas in genere, provenienti dagli impianti di prima trasformazione.