I bond della Romania sono migliori di quelli italiani. A parità di rischio, stando alle valutazioni delle agenzie di rating (BBB- per Standard & Poor’s), le obbligazioni governative rumene offrono rendimenti più alti dei Btp.

 

Recentemente la Romania ha collocato sul mercato un nuovo bond a 10 anni per 1 miliardo di euro offrendo un rendimento del 2,50% al prezzo di emissione di 99,683. L’obbligazione (Isin XS1599193403 ) è stata quotata presso la borsa del Lussemburgo ed è negoziabile per importi minimi di 1.000 euro.

Il bond offre un coupon annuale a tasso fisso del 2,375% con data di stacco 19 aprile e va a rimborso in unica soluzione nel aprile del 2027. Attualmente il prezzo di negoziazione si aggira intorno a 99,60 per un rendimento che supera di 20 bp quello offerto dal Btp italiano con analoga scadenza.

 

Bond Romania a 10 anni rendono il 2,50%

 

Meglio quindi i bond rumeni piuttosto che quelli italiani? Dal punto di vista tecnico, i rendimenti dei bond dell’eurozona sono influenzati dalla politica della Bce (quantitative easing). Ne beneficiano, di riflesso, anche i bond rumeni anche se non sono oggetto di acquisto da parte della Banca centrale europea. Dal punto di vista economico, invece, i ritmi di crescita della Romania sono decisamente più elevati di quelli dell’Italia la quale, oltretutto, rimane osservato speciale da Bruxelles per via dell’elevato debito pubblico. La conferma arriva dal Fondo monetario internazionale (Fmi) che ha rivisto al rialzo dal 3,8 per cento al 4,2 per cento, le stime sull’andamento dell’economia romena per il 2017. E’ quanto si legge nell’ultimo rapporto “World Economic Outlook” pubblicato oggi da parte dell’istituzione finanziaria internazionale. L’Fmi ha migliorato anche le stime di crescita previste dell’economia romena nel 2018, aumentato tale proiezione fino al 3,4 per cento dal 3,3 per cento anticipato lo scorso autunno. Secondo il documento sulle prospettive economiche globali, la Romania registrerà quest’anno la seconda maggiore crescita in Europa, superata solo da quella dell’Islanda (5,7 per cento).

Nel complesso, l’Europa registrerà una crescita economica del 2 per cento e la regione Emerging Europe, che comprende anche la Romania, registrerà un progresso del Pil del 3 per cento