MicroStrategy ha annunciato che procederà al rimborso anticipato delle obbligazioni senior garantite in scadenza il 15 giugno 2028 e con cedola 6,125% (ISIN: USU59363AA65). L’operazione riguarderà l’importo integrale di 500 milioni di dollari e avverrà al prezzo di 103,063 più gli interessi maturati e non pagati. Essa sarà subordinata all’emissione di nuove obbligazioni convertibili entro la data del 26 settembre e per un importo di 6-700 milioni.
Boom azionario dall’annuncio del 2020
Nel caso in cui il rimborso anticipato fosse implementato, la società libererebbe 69.080 Bitcoin poste a garanzia delle obbligazioni MicroStrategy.
In pratica, il mercato oggi valuta la società per quasi 24 miliardi in più rispetto a quattro anni fa, quando capitalizzava intorno ai 2,5 miliardi. In questo periodo, ha acquistato 244.800 Bitcoin a un costo medio di 38.585 dollari per complessivi 9,45 miliardi. Ma alle quotazioni attuali di oltre 59.000 dollari il portafoglio vale quasi 14,5 miliardi. Pertanto, MicroStrategy vanta una plusvalenza virtuale nell’ordine dei 5 miliardi. E se Bitcoin si riportasse ai massimi di sempre del marzo scorso, quando superò i 73.000 dollari, la plusvalenza sfiorerebbe gli 8,5 miliardi.
Rating buy per analisti
Cosa fare con le obbligazioni MicroStrategy di nuova emissione e convertibili? Prima di esprimere un giudizio fondato, bisognerà guardare ai termini del nuovo bond, vale a dire essenzialmente alla cedola fissata e ai tassi di conversione proposti. In generale, questo genere di titoli ha senso in un contesto rialzista per le azioni societarie. Ieri, in borsa chiudevano a 134,53 dollari, ma secondo Canaccord Genuity il prezzo obiettivo è di 173 dollari, pur inferiore alla precedente stima di 185.
Obbligazioni MicroStrategy convertibili, rischi da azioni
Indipendentemente da ciò, bisogna considerare che l’emittente ha chiuso nei tre degli ultimi quattro trimestri al 30 giugno in perdita e non dispone di attività liquide. Questo significa che le obbligazioni MicroStrategy servono per acquistare un asset come Bitcoin, difficilmente definibile come liquido e che, pertanto, ha un’esposizione a breve tendenzialmente rischiosa. Aggiungiamo che l’aumento della capitalizzazione dall’annuncio di quattro anni fa risulta adesso essere di gran lunga superiore al valore del portafoglio di Bitcoin posseduti, anche ai prezzi di mercato massimi sinora raggiunti. C’è il rischio, in buona sostanza, che il mercato stia sovrastimando il titolo in borsa e che il nuovo bond risulti poco appetibile in termini di rendimento prospettico alla scadenza.