Le emissioni del Tesoro non si fermeranno neppure durante il collocamento del terzo BTp Valore, in programma da domani 26 febbraio e fino a venerdì 1 marzo, salvo chiusura anticipata. Martedì 27 febbraio, saranno offerti Buoni ordinari del Tesoro (BoT) per complessivi 5 miliardi di euro. Di questi, la metà arriveranno dalla terza tranche del BoT inizialmente annuale e con scadenza il 13 settembre 2024 (ISIN: IT0005561458). La prima emissione risale al 14 settembre scorso. Allo stato attuale, il titolo presenta una durata residua di 197 giorni, considerata la data di regolamento per il 29 febbraio prossimo.

I due BoT in asta

In buona sostanza, questo BoT da annuale è diventato oramai un semestrale. Sul Mercato obbligazionario Telematico si acquistava questa settimana per poco più di 98 centesimi e offriva, quindi, un rendimento lordo alla scadenza del 3,70% annualizzato. Ricordiamo che i BoT sono titoli di stato senza cedola, in quanto la loro durata massima arriva a 12 mesi. Il rendimento per l’investitore è dato dalla differenza tra prezzo di rimborso alla scadenza (o di rivendita anticipata sul mercato) e prezzo di emissione (o acquisto sul mercato).

Per l’altro BoT in offerta si tratta sempre di una terza tranche con scadenza in data 14 ottobre 2024 (ISIN: IT0005567778). In questo caso, la prima emissione risale al 13 ottobre scorso, quando il bond debuttò come annuale. Al momento, invece, presenta una durata residua di 228 giorni con riferimento alla data di regolamento del 29 febbraio. Dunque, parliamo di un BoT a 7 mesi. Sul mercato secondario si acquistava per circa 97,70 centesimi e offriva un rendimento lordo alla scadenza appena superiore al 3,70%.

In attesa del taglio dei tassi BCE

Dunque, sul piano del rendimento i due BoT in asta martedì sono sostanzialmente equivalenti. Vale la pena adocchiarli? Dipende dalle nostre prospettive a breve termine. Potremmo ipotizzare di inserire in portafoglio asset che rendano relativamente bene per un periodo così corto, magari nella considerazione che quando arriveranno a scadenza reinvestiremo il capitale in asset più duraturi e nel frattempo divenuti più redditizi.

Con il taglio dei tassi di interesse che la Banca Centrale Europea avvierebbe a giugno, questa è una prospettiva credibile, anche se i prezzi dei bond hanno già scontato l’allentamento monetario e per settembre/ottobre il rischio è che i prezzi possano essere già risaliti anche troppo.

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