Anche in Germania la corsa allo sportello dell’ufficio postale per mettere un po’ di soldi al sicuro è un dato di fatto. La crisi ha spinto molte famiglie tedesche a ricorrere a forme di risparmio simili a quelle italiane, anche se la cultura dell’investimento in prodotti postali è meno radicata che da noi. Deutsche Postbank è la banca retail numero uno in Germania, fondata nel 1989 e privatizzata nel 1996, poi acquisita da Deutsche Bank attraverso un mega aumento di capitale da 9,8 miliardi di euro e successivamente quotata in borsa.
Deutsche Postbank rimane, comunque, una delle migliori banche tedesche – secondo gli esperti – con i suoi 5 milioni di conti attivi (+215mila nel primo semestre 2012), 21,4 miliardi di raccolta (+5% rispetto al 30 giugno 2011 e +4% rispetto all’inizio del 2012) e un Core tier I che si attesta al 10,9%, in progresso di oltre un punto percentuale rispetto a un anno fa. Insomma, sembra che la crisi abbia giocato, alla fine, un ruolo favorevole al risparmio postale, visto che è cresciuto dell’1,7% dalla fine del 2011 e del 3,4% rispetto al 30 giugno 2011 quando il peggio della crisi finanziaria era ancora tutto da venire.
Obbligazioni estere: i bond perpetui Deutsche Postbank 5.98% in dettaglio
Deutsche Postbank è presente sul mercato obbligazionario con diverse emissioni senior garantite il cui rendimento è ridotto al lumicino e riflette quello dei titoli di stato. Tuttavia, assumendosi i dovuti rischi, è possibile trovare delle buone occasioni scorrendo la lista dei titoli obbligazionari emessi dal colosso tedesco.
Bond Deutsche Postbank: negoziazione e rating
Il titolo è negoziabile sul mercato Over the Counter per lotti minimi da 50.000 euro e beneficia del rating BBB per Standard & Poor’s e Ba2 per Moody’s, a fronte di un rating A e A2 della casa madre. Si tratta ovviamente di un giudizio che rispecchia la struttura finanziaria dell’obbligazione – spiega Paolo Borsari, analista per Barclaya – poiché non è direttamente assicurata da Deutsche Postbank, anche se l’emissione porta questo nome, ed è di tipo subordinata, vale a dire che in caso di default o difficoltà dell’emittente, si rischia di perdere l’intero capitale investito. Tuttavia, spiega Borsari, anche alla luce delle nuove regole rinvenenti da Basila3, la probabilità che queste vecchie obbligazioni vengano richiamate alla prima data disponibile sono molto elevate, ragion per cui molti fondi si stanno riempiendo di titoli subordinati perpetui con l’avvicinarsi della scadenza. Il progresso messo a segno dall’inizio dell’anno da Deutsche Postbank 5,98% supera il 40% (vedi grafico) ed è stato finora uno dei pochi titoli che hanno consentito ai gestori di fondi che l’avevano inserito in portafoglio di battere il benchmark in questo orribile 2012.