Gli anni della pandemia saranno ricordati sui mercati finanziari come il periodo in cui il comparto obbligazionario raggiunse vette di assurdità mai viste prime. Alla fine del 2020, ben 18.500 miliardi di dollari di titoli offrivano rendimenti negativi. Erano in mesi in cui trovare un bond con rendimenti sopra lo zero fosse diventata un’impresa. In quel clima, fu possibile assistere persino all’emissione delle prime obbligazioni zero coupon su un mercato sovrano emergente. Per l’esattezza, accadeva nel marzo 2021 che il Ghana riuscisse a raccogliere sui mercati 525 milioni di dollari a sconto del 22%.
Obbligazioni zero coupon a rischio default
A quei prezzi, il rendimento medio annuo offerto alla scadenza fu all’incirca del 6,3%. Tanto per quella fase, non certo considerato l’emittente sovrano con rating “spazzatura”. Per quanto fosse sorprendente assistere a obbligazioni zero coupon in uno stato emergente, nessuno avrebbe immaginato che le cose si sarebbero messe così male nel giro di pochi mesi. L’intero mercato obbligazionario globale è collassato a causa del rialzo dei tassi per via dell’alta inflazione. Ma nel Ghana c’è stata una vera esplosione dei rendimenti.
Le obbligazioni zero coupon di cui sopra ieri quotavano alla Borsa di Francoforte appena 50 centesimi. Chi le acquista adesso, si porta a casa un rendimento del 100% per un investimento della durata di poco più di due anni e mezzo. Su base annua, parliamo di oltre il 30%. Sempre che lo stato paghi. E’ evidente che in questo boom vi sia prezzato un alto rischio default. Non immotivato. Le agenzie di rating hanno ulteriormente declassato il debito sovrano ghanese a CCC+ per S&P, CCC per Fitch e Caa1 per Moody’s. I giudizi sono stati tagliati a livelli infimi.
Dati macro Ghana pessimi
Per quest’anno, il deficit fiscale è atteso dal governo quasi dimezzato rispetto al 12,1% del PIL del 2021, ma pur sempre al 6,6%. Nel frattempo, l’inflazione è schizzata al 31,7% e l’economia arranca, mentre il debito pubblico è già salito all’80% del PIL. Il Ghana ha accusato la crisi energetica e la fuga dei capitali che ha travolto diversi mercati emergenti sprovvisti di materie prime. Il cambio ha così perso il 40% in un anno.
Praticamente, le obbligazioni emergenti zero coupon sarebbero dovute salire. A parità di rendimento rispetto all’emissione, oggi sarebbero state prezzate in area 85 centesimi. Siamo a 35 centesimi in meno, cioè a -40% dalle attese. Per quanto un ripiegamento fosse nell’aria, nessuno avrebbe immaginato che sarebbe stato così eclatante. Chi mai avrebbe comprato a quasi 80 centesimi un bond che ne sarebbe valso sui mercati appena 50 meno di un anno e mezzo dopo?