Il ministro delle Finanze dell’Austria, Gernot Blumel, ha annunciato nel corso di un’intervista che Vienna emetterà il primo green bond sovrano nel primo trimestre del 2022. E così, il paese si aggiunge agli altri stati europei, che già sono entrati a far parte di questo particolare mercato. L’Italia lo ha fatto all’inizio di quest’anno, a pochi mesi di distanza della Germania. I tedeschi hanno emesso il primo Bund “verde” nel settembre dello scorso anno. Prima ancora erano arrivati stati come Polonia, Olanda e Francia.
I green bond sono obbligazioni dal funzionamento del tutto ordinario, ma caratterizzati dalle finalità d’impiego ambientali dei capitali raccolti. L’emittente può anche decidere di fissare un meccanismo auto-punitivo per il caso di mancato raggiungimento parziale o totale degli obiettivi indicati. Come? Incrementando l’entità della cedola corrisposta agli obbligazionisti dopo una certa data.
Green bond per tamponare il deficit
Blumel ha aggiunto che restano ancora da decidere scadenza ed entità del green bond. Quest’ultima, ha spiegato, deve essere consistente, “altrimenti non avrebbe senso”. In effetti, trattandosi di uno strumento parzialmente diverso dal resto delle emissioni obbligazionarie, bisogna che sia quanto più liquido possibile. Tuttavia, Vienna deve ancora decidere anche se rendere il titolo tecnicamente “gemello” di una scadenza ordinaria.
Questa modalità è stata seguita dalla Germania proprio per tenere alta la liquidità degli scambi sin dall’inizio. In pratica, i green bond tedeschi hanno cedole e scadenze uguali a quelle di Bund ordinari e, pertanto, sul mercato secondario possono anche essere scambiati come se fossero gli stessi. Ad ogni modo, Blumel ha fatto presente che l’emissione contribuirà ad avviare la normalizzazione del bilancio austriaco dopo il Covid, con il graduale ritiro degli stimoli iniettati all’economia contro la pandemia.
Il deficit nel 2022 sarà, però, superiore al 4,3% del PIL previsto qualche mese fa, pur sotto l’8,4% stimato per quest’anno.