Alla fine di settembre, anche la Colombia si è aggiunta al gruppo sempre più folto di stati che hanno emesso green bond. La notizia risaliva ormai alla primavera scorsa. L’emissione ha riguardato una scadenza a 10 anni per 750 miliardi di pesos, circa 173 milioni di euro. Alla vigilia, l’importo atteso era di 500 miliardi, ma come da previsione è stato innalzato per via dell’ottimo riscontro tra gli investitori. Le richieste sono state, infatti, pari a 4,6 volte superiori, a circa 2.300 miliardi (530 milioni di euro).
Bogotà ha collocato contestualmente sul mercato anche obbligazioni decennali ordinarie con medesima scadenza e cedola, sfruttando la stessa tecnica dei titoli “gemelli” della Germania. Il green bond ha esitato un rendimento di 7 punti base inferiore, a conferma che questo tipo di emissioni risulta più apprezzato dal mercato. Chiaramente, con i capitali raccolti il governo dovrà finanziare progetti ambientali, come nel settore idrico (40%), del trasporto pulito (27%), della protezione della biodiversità (16%) e energie rinnovabili (14%).
Green bond Colombia, rating bassi e rischi medio-alti
I titoli di stato colombiani sono stati declassati a “spazzatura” dalle agenzie internazionali S&P e Fitch, le quali quest’anno hanno ridotto i loro rating a BB+. Continuano a mantenere lo status “investment grade” grazie a Moody’s, che li classifica Baa2. Il paese latinoamericano sta vivendo un anno difficile. Le proteste di piazza contro gli aumenti delle tasse decisi dal governo del presidente Ivan Duque Marquez hanno portato alle dimissioni il ministro dell’Economia.
A causa della pandemia, il debito pubblico qui è salito al 65% del PIL e per quest’anno il deficit è atteso all’8,6%. Il cambio contro il dollaro ha perso circa il 10% da inizio 2021 e il rendimento a 10 anni in pesos è salito da meno del 4,80% a quasi il 7,40%. Anche il bond in dollari a 10 anni si è deprezzato, passando dal 2,41% al 4%. Ne consegue che lo spread con il Treasury USA si è allargato dall’1,51% al 2,41%.