Secondo Marco Ghilotti e Gabriele Susinno di Pictet AM, dopo un lungo periodo di crescita sincrona in un contesto di inflazione assente e tassi zero, nel primo trimestre del 2018 i mercati hanno continuato a essere caratterizzati da un buon andamento, ma si è osservato il ritorno dell’inflazione e l’accelerazione dei tassi di interesse. Il tutto in un contesto di maggiore sensibilità al flusso di notizie generato dalle valutazioni elevate, dalla riduzione di immissione di liquidita da parte delle banche centrali, e dai nuovi rischi geopolitici.
Il risultato è che l’indice MSCI World ha chiuso il primo trimestre con una performance del -1,3%, in dollari USA, archiviando il primo trimestre negativo dell’indice da settembre 2015. Così, da febbraio, gli investitori istituzionali avversi al rischio hanno dovuto affrontare una situazione paradossale per proteggere il proprio capitale. Solo due settori hanno avuto un comportamento difensivo: Information Technology (che ha mostrato un profilo Growth) e Utilities (con un andamento bond proxies). Osservando il posizionamento rispetto al benchmark delle tradizionali strategie difensive dell’MSCI come Quality e Minimum Volatility, è facile percepire quanto siano rischiosi i profili attuali. Nel primo trimestre del 2018 l’indice MSCI World Quality è rimasto in linea con il mercato.
Ciò grazie al sovrappeso del settore tecnologico negli USA e al sottopeso dei finanziari. Un profilo ottenuto selezionando aziende con redditività in crescita indipendentemente dal loro prezzo di mercato. Nonostante le grandi oscillazioni sui listini a febbraio e marzo, l’indice Fang + del NYSE mostra ancora una sovraperformance di oltre il 10%, dopo aver segnato un record assoluto grazie al +25% accumulato da inizio anno al 12 marzo scorso.
Paragone dell’alfa cumulato della strategia Minimum Volatility et tassi US a 10 anni
Una strategia difensiva efficace in questo contesto di mercato non si ottiene semplicemente puntando su titoli a bassa volatilità che, anzi, sono quelli delle aziende che hanno progressivamente accumulato rischi nascosti a livello di bilancio. Pictet Asset Management ritiene che un buon approccio difensivo sia caratterizzato dal prendere in esame più dimensioni complementari. La nostra esperienza e l’analisi ci hanno condotto a considerare non solo il profilo di volatilità, dunque, ma anche la redditività, la prudenza e le valutazioni delle aziende nella identificazione delle idee di investimento realmente difensive.