La scorsa settimana, da Bruxelles è trapelata l’intenzione di emettere nuovi eurobond per finanziare l’aumento delle spese militari e dei costi energetici a carico degli stati dell’Unione Europea e reagire così unitariamente alla guerra mossa dalla Russia all’Ucraina. Del tema si è discusso al vertice europeo di Versailles, ma non è stato trovato un accordo. Paesi come Olanda e Svezia si sono opposti, mentre a sorpresa l’Austria è parsa favorevole.
Da quando gli eurobond sono entrati nel dibattito, i rendimenti decennali dei Bund tedeschi sono risaliti di ben 35 punti base allo 0,33% di ieri.
Effetti ambigui degli eurobond sui BTp
Il fatto è che non stia andando del tutto così, però. C’è da dire che gli eurobond al momento risultano solamente una proposta e non una prospettiva immediata, un fatto che ha spento l’entusiasmo iniziale del mercato. Dopodiché, la BCE ha annunciato il taglio degli acquisti dei bond nel secondo trimestre, una sorpresa per la stragrande maggioranza degli analisti. Infine, l’alta inflazione di questa fase sta limitando i guadagni di tutti i bond, i quali al contrario stanno tornando a ripiegare, ora che il mercato spera nella fine della guerra tra Mosca e Kiev non lontana.
Lo spread BTp-Bund a 10 anni resta poco sotto 160 punti dopo avere toccato un picco di 175 nel giorno dell’invasione russa.