Nel solo mese di marzo, le emissioni di obbligazioni convertibili sul mercato americano hanno ammontato a un controvalore di 21,6 miliardi di dollari, portando il totale da inizio anno a 37,3 miliardi. Di questo passo, verrebbe infranto il record storico dei 106,4 miliardi nel 2001, sfiorato nel 2020 con 105,8 miliardi. L’intero mercato dei bond convertibili negli USA vale adesso 345 miliardi.
Sembra quasi una moda, con colossi come Airbnb, Ford, Spotify e Twitter ad avere di recente ingolosito gli investitori con apposite emissioni di questo genere.
Le obbligazioni convertibili sono titoli del debito che assegnano all’investitore la facoltà di esercitare alla scadenza o anche prima il diritto di tramutare i suoi bond in azioni della società a un prezzo prefissato. Qualora il valore di mercato delle azioni superi per quella data il prezzo di conversione, all’obbligazionista conviene avvalersi del diritto, così da acquistare i titoli a un prezzo inferiore a quello a cui potrà rivenderli subito dopo.
Da dove deriva l’appeal dei bond convertibili in azioni
Il crollo delle borse sgonfia i prezzi azionari e costituisce tipicamente una buona occasione di acquisto per il mercato. Con le obbligazioni convertibili lo si può fare indirettamente, cioè tutelando il capitale dalla volatilità delle azioni. Per contro, si otterranno cedole più magre di quelle offerte dalle obbligazioni ordinarie.
Nel 2020, la cedola media offerta negli USA sulle nuove emissioni di obbligazioni convertibili è stata dell’1,5%, mentre il premio medio sul valore corrente delle azioni del 35%. In questi primi mesi del 2021, invece, la cedola risulta scesa allo 0,5% e il premio salito al 46%. Questo significa che il tasso d’interesse a cui si ha diritto si è nettamente ridotto, mentre servirà un aumento maggiore del prezzo delle azioni per trovare conveniente l’esercizio della conversione. In altre parole, i benefici si riducono e i rischi aumentano. Ma evidentemente l’appeal non sta venendo meno, per due ragioni fondamentali: i titoli azionari delle aziende travolte dalla pandemia sono attesi in forte crescita con la fine prevista della crisi sanitaria e il mercato dei bond ordinario viene giudicato ancora molto avido, pur dopo che i rendimenti stanno rialzandosi. Tanto vale puntare su uno strumento con caratteristiche a metà tra azioni e obbligazioni.