Il Paraguay torna sui mercati obbligazionari. Dopo aver lanciato a inizio anno un bond decennale da 500 milioni di dollari, la piccola repubblica sudamericana si è ripresentata agli investitori offrendo un prestito trentennale, grazie anche al ritrovato interesse per la carta sudamericana e al clima favorevole dei mercati verso gli ambiziosi progetti del governo di Asunciòn. Bond Paraguay a 00 anni: le caratteristiche dell’obbligazione [fumettoforumright]Pochi giorni fa è stato collocato dal Paraguay il secondo titolo di stato presso investitori istituzionali con l’ausilio delle banche americane Citigroup e Bank of America Merrill Lynch.
Il bond, da 1.000 milioni di dollari, ha una durata trentennale e paga una cedola del 6,10% su base semestrale l’11 febbraio e l’11 agosto di ogni anno. Collocato alla pari, il titolo (
USP75744AB11) è negoziabile sul mercato over the counter (Otc) per tagli minimi da 2.000 dollari con multipli di 1.000 e offre un rendimento abbastanza contenuto su una lunghezza trentennale e a fronte di un rating speculativo che per l’agenzia Stadard & Poor’s si classifica come BB. Il tasso è stata abbastanza contenuto – commentano gli analisti di Citigroup, istituto che ha seguito e curato parte del collocamento – poiché si va a confrontare con rendimenti che per i paesi latino americani limitrofi sono nettamente più alti in questo momento. E’ evidente che gli investitori hanno voluto dare un segnale incoraggiante alla piccola Repubblica del Paraguay che con questa emissione ha intenzione di far fronte ai costi relativi all’indebitamento statale allungandone le scadenze in modo da accelerare lo sviluppo della nazione sudamericana. Operazione finanziaria che si colloca in momento politico particolare, dopo la nomina del nuovo presidente Federico Franco alla guida del paese dallo scorso anno, il quale punta con decisione alla riduzione della dipendenza del Paraguay dal blocco del commercio imposto dal Mercosur.
Economia Paraguay: forte crescita negli ultimi anni e molti ambiziosi obiettivi di sviluppo Dopo aver vissuto un periodo di lenta crescita dell’economia tra il 1994 e il 2003, il
Paraguay ha avuto tra il 2004 e il 2008 una fase di recupero economico, con una crescita media annuale del Pil del 4,8%, trascinata in principal modo dallo sviluppo del settore agricolo.
Nel 2009 il Paese fu colpito da una forte recessione, dovuta in particolar modo alla siccità che ha colpito l’agricoltura, seguita però nel 2010 da una delle più significative crescite mondiali, arrivando ad un aumento del 14,5% del Pil. La crescita economica non ha tuttavia contribuito alla diminuzione del tasso di povertà, che riguarda il 38% della popolazione, mentre la disoccupazione è diminuita tra il 2003 e il 2008 dal 13% al 6%, ma il livello di sottoccupazione nel periodo è aumentato al 26,5%. L’agricoltura e l’allevamento rappresentano il settore più importante dell’economia del Paraguay, coprendo un quinto della produzione totale. Le industrie presenti nel Paese sono inoltre impegnate per la maggior parte nelle attività di trasformazione dei prodotti agricoli, pastorali e forestali. Il Paese è il sesto produttore mondiale e il quarto esportatore di soia, ma anche il nono produttore mondiale di carne bovina destinata all’esportazione. La produzione mineraria è scarsa e riveste una parte poco rappresentativa del prodotto nazionale, mentre assume importanza strategica la produzione di energia. La presenza in Paraguay dei due enormi impianti idroelettrici di Itaipú e di Yacyretá, condivisi rispettivamente con Brasile e Argentina, fornisce al Paese una notevole disponibilità di energia elettrica di cui il paese beneficia solo per il 19%, mentre il resto viene esportato e utilizzato come merce di scambio.