Fra i giganti americani dell’informatica, Oracle torna con prepotenza sul mercato dei bond. Dopo il successo del primo mega collocamento da 3 miliardi lo scorso anno, Oracle ha completato la vendita di titoli per 10 miliardi di dollari, nella seconda maggiore emissione di corporate bond in dollari quest’anno, per finanziare tra l’altro l’acquisizione di Micros Systems del valore di 5,3 miliardi di dollari. Secondo i dati di Bloomberg, l’emissione di Oracle è seconda solo a quella di Apple che in aprile ha raccolto 12 miliardi di dollari.
Obbligazioni Oracle in dollari, dettagli e caratteristiche
[fumettoforumright]Fra i bond a tasso fisso, l’emissione più gettonata dai fondi d’investimento e dagli amanti delle obbligazioni informatiche è stata quella di durata decennale. Si tratta, per l’appunto, del bond Oracle 3,40% 2024 (Isin US68389XAU90) da 2 miliardi di dollari venduto al prezzo di 99,77 e che paga la cedola su base semestrale, il 15 gennaio e il 15 luglio di ogni anno. Negoziabile al Nasdaq e sul mercato non regolamentato (Otc) per 2.000 dollari (circa 1.500 euro) con multipli aggiuntivi di 1.000, prezza al momento 100,12 per un rendimento finale lordo del 3,39%. L’obbligazione è di tipo senior unsecured e i proventi della raccolta saranno utilizzati – spiega Oracle – per sostenere il programma di buy back sulle azioni quotate e sostenere l’acquisizione di Micros System. La vendita del decennale è stata accompagnata anche da un’altra tranche da 2 miliardi di dollari con scadenza 15 Luglio 2019 (Isin US68389XAX30) e con cedola su base semestrale del 2,25%, emessa a 99,89 e che ai prezzi attuali di mercato (100,24) rende il 2,16%. Non si tratta certo di rendimenti entusiasmanti – osserva un trader – ma su titoli come questi che godono di un’affidabilità vicina ai massimi valori della scala di rating (A+ per Standard & Poor’s), è forse più opportuno guardare alla possibilità di poter guadagnare approfittando col cambio sulle future debolezze del dollaro, ammesso che ci saranno.