Si è aperto giorno 27 ottobre il periodo di offerta del gruppo di abbigliamento OVS relativo al collocamento di un bond sostenibile. Salvo modifiche, la conclusione si avrà mercoledì 3 novembre. L’importo in emissione sarà compreso tra 150 e 200 milioni di euro. Il prezzo di collocamento sarà alla pari, per cui il rendimento alla scadenza coinciderà con la cedola. E questa è stata fissata nella misura del 2,25%, superiore al 2% comunicato in un primo momento. Considerate che il titolo avrà una durata di 6 anni e che sulla medesima scadenza un BTp offre ancora appena lo 0,35-0,40% lordo.
Al netto della tassazione, il rendimento sarà pari all’1,665%. Ma il bond OVS corrisponderà un ulteriore tasso d’interesse pari a un massimo dello 0,25% all’anno per il caso di mancato raggiungimento delle key performance ambientali indicati nel prospetto informativo. Tale premio riconosciuto a favore dell’obbligazionista scatterà per ogni periodo che abbia inizio alla o dopo la data di pagamento degli interessi immediatamente successiva al mancato raggiungimento degli obiettivi.
Offerta OVS “generosa”
In definitiva, il rendimento lordo massimo del bond OVS potrà essere del 2,50% (1,85%). L’erogazione del premio, di fatto una penalità per l’emittente, è una tecnica molto utilizzata in relazione all’emissione dei green bond o, in generale, dei bond ESG. Essa mira non tanto ad allettare il mercato – anzi, la corresponsione è sintomatica del fallimento nel raggiungimento degli obiettivi prefissati e che formalmente gli obbligazionisti sono intenti a finanziare – quanto a mostrarsi credibili nel perseguimento dei suddetti target. Poiché infrangere l’impegno assunto in fase di emissione costa, conviene attenervisi.
A queste condizioni, il bond OVS in offerta riconosce al sottoscrittore un rendimento a premio di circa 190-215 punti base rispetto al titoli di stato di pari durata. Certo, il rischio teorico appare diverso, perché una cosa è il debito sovrano sostenuto nei fatti dalla BCE e un’altra quello di un’azienda privata.