Elon Musk potrebbe diventare il primo uomo al mondo con un patrimonio di 300 miliardi di dollari. Questa settimana, ha quasi sfiorato l’impresa con il boom delle azioni Tesla seguito alla notizia del maxi-ordine di Hertz di 100.000 auto elettriche per un valore di 4 miliardi di dollari. Se la società in borsa capitalizza ora sopra 1.000 miliardi, anche le obbligazioni convertibili stanno vivendo da tempo un successo spettacolare.
Sono due le scadenze a cui guardare: le obbligazioni Tesla 15 marzo 2022 e cedola 2,375% (ISIN: US88160RAD35) e le 15 maggio 2024 con cedola 2% (ISIN: US88160RAG65).
Questo significa che i titolari di queste due obbligazioni Tesla convertibili potranno entrare in possesso delle azioni societarie ai suddetti prezzi, quando i titoli scadranno. C’è un particolare rilevante in questa vicenda: le azioni Tesla sono salite in area 1.020 dollari, quando all’inizio del 2020 stavano ancora sotto 85 dollari. In meno di due anni, hanno segnato un maxi-rialzo del 1.120%. E questo ha inevitabilmente fatto salire alle stelle anche i prezzi delle obbligazioni Tesla. Quelle in scadenza nel 2022 valgono sul mercato poco meno di 970 centesimi, le altre in scadenza nel 2024 si acquistano a 638 centesimi.
I rendimenti strabilianti delle obbligazioni Tesla convertibili
Facendo due calcoli, troviamo che le prime offrano un rendimento lordo del -235%, le seconde di circa -33%. Numeri del tutto inusitati anche per i grandi esperti di bond. La ragione è semplice: a un tasso di conversione di 327,50 dollari, gli obbligazionisti si porterebbero in questi giorni a casa un guadagno superiore al 210%. A un tasso di conversione di 310 dollari, invece, il guadagno sarebbe vicino al 230%.
Tirando le somme, le obbligazioni Tesla convertibili a marzo 2022 continuerebbero ad infliggere perdite ai possessori alla scadenza, dato che il rendimento negativo supererebbe la plusvalenza.