International Bank of Recontruction and Development (gruppo World Bank) ha collocato presso Borsa Italiana nuovi bond in pesos messicani. Sono infatti in negoziazione sul segmento EuroMOT obbligazioni senior unsecured zero coupon, cioè senza cedola, con l’obiettivo di finanziare progetti di sviluppo nei Paesi membri beneficiari della Banca Mondiale. In questo caso, il Messico.
Le obbligazioni IBRD ZC 2027 offrono agli investitori un’opportunità di condividere la missione della Banca Mondiale e di partecipare al raggiungimento di questi obiettivi di crescita e sviluppo.
Obbligazioni IBRD zero coupon 2027 in pesos messicani
Le obbligazioni IBRD, dette anche “IBRD MXN Zero Coupon Notes due 13 march 2027”, sono state collocate il 6 aprile scorso a 51,339 per un importo di 250 milioni pesos (MXN) nell’ambito di un programma da 500 milioni. Il bond senior unsecured (codice ISIN XS1578046937) non corrisponde cedole e va a scadenza il 13 marzo 2027 in unica soluzione con prezzo di rimborso a 100. Su EuroMOT il titolo è negoziabile per importi minimi di 50.000 MXN, circa 2.500 euro, e multipli analoghi. Attualmente il prezzo indicativo è di 50,90 e offre un rendimento del 9,87% a scadenza. Il rating dell’emittente è AAA per tutte le agenzie ed è quindi il massimo nella scala valori delle società che emettono debito. Per ulteriori informazioni, è possibile prendere visione del prospetto completo presso il sito della Borsa del Lussemburgo dove è stato quotato il bond.
Vantaggi e svantaggi dei bond World Bank in pesos messicani
Fra i vantaggi dell’investimento in obbligazioni IBRD zero coupon in pesos c’è la solidità dell’emittente che – come detto – gode di rating ai massimi livelli (AAA) da parte delle agenzie di internazionali di valutazione e la tassazione agevolata (12,5%) sui guadagni di borsa, cioè cedole e capital gain.
Andamento del Peso Messicano (MXN)
Il peso messicano resta una delle valute più volatili da un anno a questa parte, seconda solo alla lira turca. Negli ultimi 12 mesi il pesos si è deprezzato fino al 22% nei confronti della moneta unica, arrivando fino a quota 23,3 pesos per 1 euro, mentre da inizio 2017 ha recuperato quasi il 14%, poco sopra quota 20. Questo perché il peso messicano ha risentito molto della politica antagonista americana del nuovo presidente Donald Trump, ma anche dell’andamento dell’economia del paese, strettamente legata al prezzo del petrolio di cui il Messico è grande esportatore. Il crollo delle quotazioni del greggio ha infatti indebolito le entrate statali in valuta pregiata mettendo sotto pressione la crescita economica e il bilancio dello stato (rating BBB+ per Standard & Poor’s e Fitch). Il peso messicano, pur non essendo una valuta estremamente volatile al pari di quelle di altre economie emergenti, si è quindi indebolito molto negli ultimi anni.