La Banca Mondiale ha emesso nuove obbligazioni sostenibili in dollari neozelandesi per 1,5 miliardi (quasi 932 milioni di euro). L’importo minimo offerto era stato di appena 300 milioni, ma l’incremento è stato possibile grazie all’ottima accoglienza del mercato. Si è trattato del collocamento non governativo di maggiori dimensioni sul mercato neozelandese.
Le obbligazioni sostenibili hanno scadenza 30 novembre 2026, per cui la durata è di 5 anni. La cedola è stata fissata al 2,875% e il prezzo di collocamento è stato di 99,861 centesimi. Pertanto, il rendimento alla scadenza si è attestato al 2,905%.
“E’ un risultato eccellente. Siamo grati agli investitori per il loro sostegno alle attività della Banca Mondiale finalizzate allo sviluppo. Il mercato dei dollari neozelandesi aiuterà a diversificare le fonti di approvvigionamento della Banca Mondiale con benefici per gli stati membri”, ha dichiarato il Vice-Presidente e Tesoriere dell’istituto, Jingdong Hua.
Obbligazioni sostenibili, il fattore cambio
Tornando alle condizioni delle obbligazioni sostenibili, è chiaro che siano parecchio allettanti. Il rendimento di oltre il 2,9% per una scadenza a 5 anni è altissimo di questi tempi, persino rispetto agli standard neozelandesi, offrendo un premio di 55 punti base rispetto alla scadenza sovrana di aprile 2027. Detto questo, dobbiamo fare attenzione alle specifiche condizioni economico-finanziarie di questo stato agli antipodi dell’Italia sul piano geografico.
La Reserve Bank of New Zealand ha iniziato ad alzare i tassi d’interesse allo 0,50% a ottobre, precedendo tutte le altre banche centrali dei paesi avanzati. E così, il cambio ha tenuto testa al dollaro americano, limitando intorno al 2,5% le perdite di quest’anno. Contro l’euro, guadagna attorno al 5%. D’altra parte, il mercato obbligazionario ci segnala forti rialzi dei rendimenti negli ultimi mesi. Il bond a 10 anni offre oggi il 2,60% contro l’1,55% di luglio. Il bond a 20 anni ha visto esplodere il suo rendimento dallo 0,90% di 14 mesi fa al 2,90% attuale.
Chi avesse acquistato titoli di stato emessi dalla Nuova Zelanda quest’anno, avrebbe rimediato perdite anche elevate sul tratto lungo della curva. Il ventennale si è deprezzato di oltre il 15%, tanto per fare un esempio. Tuttavia, sul tratto medio-breve i guadagni sarebbero stati resi possibili dall’apprezzamento del dollaro neozelandese. Le obbligazioni sostenibili da poco emesse, tuttavia, presentano proprio un rischio di cambio da tenere in considerazione, specie nell’ottica di un investimento da “cassettista”. Quanto al rischio di credito, invece, esso è nullo, dato che la Banca Mondiale ha rating AAA, giudicata praticamente infallibile da tutte le agenzie di valutazione internazionali.