Se siete fan dei bond zero coupon, probabile che abbiate adocchiato negli anni passati le obbligazioni senza cedola di Comit con scadenza nel febbraio del 2028 (ISIN: IT00012000390). L’emittente formalmente non esiste più, essendo diventato nel frattempo Intesa Sanpaolo. Il titolo di cui parliamo sbarcò sul mercato nel febbraio del 1998, ai tempi in cui esisteva ancora la lira italiana. La sua durata fu prevista in trenta anni. Fu offerto a 18,65 centesimi rispetto al suo valore nominale. In pratica, un lotto minimo attualmente di 1.000 euro costava appena 186,50 euro.
Quotazione a +370% dall’emissione
Oggi, queste obbligazioni senza cedola si acquistano sul mercato secondario a 87,53 centesimi. Sapete cosa significa? Se le avete inserite in portafoglio sin dalla loro emissione e mantenute fino ad oggi, avete realizzato un rendimento lordo di circa il 370%. Percentuale altissima, anche se bisogna fare i conti con il numero di anni trascorsi, l’inflazione e la fiscalità. A quest’ultimo proposito, le aliquote sono cambiate. Sugli interessi dei corporate bond si pagava il 20% fino al 30 giugno 2014, mentre successivamente si paga il 26%.
Rendimento netto reale sopra il 4% medio annuo
Tenuto conto di questa variazione e sapendo che alla fine di giugno di dieci anni fa la quotazione si attestava a 60 centesimi, otteniamo che le suddette obbligazioni senza cedola hanno offerto un rendimento netto intorno al 287%. Ancora tantissimo, ma resta da calcolare l’inflazione italiana. Secondo l’Istat, in questi oltre ventisei anni è stata complessivamente di quasi il 64%. Ciò fa scendere il rendimento netto a quasi il 223% reale. In termini annuali, una media del 4,30%.
Chi volesse acquistare ancora oggi queste obbligazioni senza cedola, ai prezzi attuali si porterebbe a casa un asset con rendimento lordo alla scadenza di appena il 3,60%.
Obbligazioni senza cedola, tassazione particolare
Se oggi rendesse quanto all’emissione, dovrebbe prezzare intorno a 81 centesimi. Tenete bene a mente questo dato ai fini della tassazione di uno zero coupon. Infatti, le obbligazioni senza cedola disinvestite non permettono di compensare le plusvalenze con eventuali minusvalenze realizzate nei cinque anni precedenti per la parte di prezzo che eccede quello a cui il livello di rendimento si sarebbe mantenuto invariato. Non è di alcun interesse per coloro che portassero il bond fino alla scadenza o non avessero minusvalenze da compensare.