Le sanzioni degli Usa (e della Ue) contro la Russia stanno cominciando ad avere effetti pesanti anche sulle banche europee e, in particolare, su quelle austriache. Il sistema bancario di Vienna nel suo complesso presenta un’esposizione di 17 miliardi di dollari verso l’Est, la più alta d’Europa in termini relativi. Ma i timori del mercato si concentrano soprattutto su Bank Austria (gruppo Unciredit) e su Raiffesen Bank (RZB), nota banca austriaca con interessi concentrati nell’Europa centrale e orientale.
L’aver abbandonato l’Ucraina prima dell’esclation degli eventi quest’anno ha solo limitato i danni di RZB – osservano gli analisti – ma in caso di approvazione di nuove sanzioni contro Mosca, le banche austriache, altamente esposte verso Mosca, rischiano di perdere le loro sussidiarie russe trovandosi nella condizione di non poter più condurre operazioni in loco e rischiando un forte ridimensionamento delle attività creditizie.
Obbligazioni Raiffesen Bank International rendono 7% La preoccupazione è palpabile sui rendimenti obbligaizonari, anche perché il Congresso Usa ha recentemente votato un nuovo programma di sanzioni da applicare alla Russia (nonostante la contrarietà della Ue). I bond Raiffesein Bank International (rating BBB- per Standard & Poor’s) a dieci anni offrono ormai rendimenti disallineati con quelli del mercato: il titolo in euro RZB 5,875% con scadenza aprile 2023 (
XS0843322750 ), ad esempio, paga uno yield del 6,50% a nove anni dal rimborso. L’obbligazione subordinata, negoziabile per importi di 1.000 euro, offre una cedola fissa pari al 5,875% fino al 2018, data di esercizio della call, e poi variabile in base al tasso midswap a 5 anni maggiorato del 4,84% fino al 2023. Ma la situazione sconta un certo livello di criticità anche sulle scadenze medie, con la RZB 6,625% 2021 (
XS0619437147 ) che è scesa per la prima volta da quanto è stata emessa sotto quota 100 e prezza al momento intorno a 98 con un rendimento a scadenza superiore al 7%.
Le sanzioni contro la Russia pesano sui conti di RZB [fumettoforumright]La Russia è un mercato strategico per Reiffeisen Bank che si è specializzata da sempre nei mercati emergenti europei. Ma l’imposizione delle sanzioni a Mosca e il crollo del rublo sui mercato valutari stanno pesando molto sui conti del gruppo che ora rischia di perdere il rating “investment grade” dopo la pubblicazione dei risultati relativi al terzo trimestre del 2014. La banca – riporta
Radiocor – ha segnato una perdita netta di 119 milioni di euro soprattutto a causa della crisi in Ucraina, contro un utile di 130 milioni registrato nello stesso periodo dello scorso anno. Nel secondo trimestre dell’anno Rbi aveva registrato un utile netto in crescita a 183 milioni. Nei primi nove mesi, la banca ha registrato un utile netto di 225 milioni, in calo del 45,3% su base annua. Il peggioramento dei risultati è dovuto principalmente a maggiori ammortamenti e accantonamenti per rischi in Ucraina pari a 1,7 miliardi di euro per l’intero anno. Inoltre, la banca si appresta a pagare quest’anno in Ungheria 240 milioni di euro a causa di una nuova legge sul rimborso degli interessi sui prestiti in valuta estera contratti dagli ungheresi dal 2008.