Peugeot torna con successo sul mercato obbligazionario. Dopo due anni e mezzo di assenza, il costruttore francese di automobili ha collocato un bond a sette anni per 500 milioni di euro raccogliendo ordini per oltre 3 miliardi. La forte pressione della domanda da parte degli investitori dimostra che c’è molto interesse verso il settore obbligazionario corporate, visto che i rendimenti dei titoli di stato sono ormai a zero, e a maggior ragione verso il comprato automobilistico, in forte ripresa. Più nel dettaglio, Peugeot ha collocato obbligazioni senior, garantite da GIE PSA Trésorerie, la finanziaria del gruppo controllata da Peugeot, per un ammontare di 500 milioni di euro.
Il bond Peugeot (codice ISIN
FR0013153707) è quotato alla borsa del Lussemburgo e all’Euronext di Parigi e negoziabile per importi minimi di 1.000 euro. Il tasso cedolare annuo è stato fissato al 2,375%per sette anni, ma il rendimento è di poco inferiore essendo il prezzo del bond intorno a 100,90 ai primi scambi. L’obbligazione Peugeot è stata collocata alla pari e andrà a rimborso in unica soluzione il 14 aprile 2023.
Obbligazioni Peugeot, il giudizio degli analisti
Standard & Poor’s ha alzato il rating di lungo termine di Psa Peugeot-Citroen da ‘BB-‘ a ‘BB’, con outlook positivo.Il miglioramento -, si legge in una nota – riflette l’opinione degli analisti sulla possibilità che la riduzione del debito e la ristrutturazione di successo delle attività automotive consenta al gruppo automobilistico di sostenere indici patrimoniali piu’ elevati, nonostante la contrazione della quota di mercato. Inoltre gli analisti ritengono che il profilo delle attività sia migliorato in modo significativo negli ultimi due anni come dimostrato dal margine operativo ricorrente, salito al 5% nel 2015 dallo 0,2% del 2014 e dal -2,9% del 2013. Peugeot ha beneficiato di un favorevole contesto operativo l’anno scorso, in particolare della ripresa in Europa, ma per S&P il miglioramento della redditività e’ strutturale.
Infatti il gruppo ha migliorato la produttività tagliando costi di produzione e di approvvigionamento e quindi ha abbassato il punto di break-even dai 2,6 milioni di veicoli del 2013 a 1,5 milioni. Peugeot-Citroen, che e’ anche riuscita con successo ad aumentare i prezzi, rimane pero’ dipendenti dall’Europa, dove genera oltre il 60% delle sue vendite. La quota di mercato nel Vecchio Continente e’ in declino dal 2010 e potrebbe ridursi ulteriormente a causa dei programmi per nuovi modelli relativamente deboli. Inoltre, un ulteriore aspetto negativo e’ rappresentato dalle basse spese per Ricerca e Sviluppo rispetto ai concorrenti, che potrebbero limitare il potenziale di crescita nonostante i diversi accordi di collaborazione con altre case. Si mantengono alti anche gli oneri di ristrutturazione, saliti nel 2015 a 793 milioni dai 761 milioni del 2014 e dai 465 milioni del 2013. L’outlook positivo indica infine una possibilità del 30% circa che S&P aumenti ancora di una tacca il rating nei prossimi 12 mesi in caso di miglioramento sostenibile delle performance operative. Gli analisti ritengono che Psa possa mantenere un’elevata redditività nonostante l’erosione della base ricavi e confermi un approccio prudente nella politica finanziaria e in particolare che non utilizzi la sua considerevole cassa per sostenere grandi acquisizioni.