Investire in obbligazioni in dollari australiani (AUD) potrebbe essere conveniente. L’Australia si conferma infatti una delle economie più stabili e fiorenti degli ultimi 25 anni e la sua valuta è soggetta a bassa volatilità e si è rafforzata mediamente del 10% nei confronti dell’euro.
L’ Australia è uno dei pochi paesi al mondo ad aver conservato finora la AAA da parte delle agenzie di rating. Il che, unito al fatto che l’emittente, cioè la Banca Europea degli Investimenti, gode di AAA, costituisce per l’investitore il massimo delle garanzie al momento possibili sul mercato.
Economicamente l’Australia non ha conosciuto crisi particolari, superando indenne le recessioni che hanno coinvolto le economie mature dalla fine degli anni ’90 ai giorni nostri. Un eldorado che potrebbe però anche terminare, come già si intravvede dai segnali di rallentamento della crescita del Paese. Recentemente la banca centrale australiana ha mantenuto i tassi d’interesse ai minimi storici, confermando un livello dell’1,5%. La decisione è stata presa dal Board a dispetto del rallentamento dell’economia nel secondo semestre dell’anno, causato dalla frenata delle commodities, che rappresentano un settore d’attività cruciale per il paese. “In Australia, l’economia sta proseguendo la fase di transizione dopo la fine del boom del comparto minerario”, ha spiegato il governatore Philip Lowe, prevedendo che “è atteso un leggero rallentamento della crescita per fine anno, prima che l’economia acceleri nuovamente”.
Obbligazioni BEI Step Up a tasso fisso 2024 in dollari australiani
Ma vendiamo ai bond in dollari australiani. Su quali bisognerebbe puntare? Fra le obbligazioni più promettenti, segnaliamo quella appena emessa dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) per 60 milioni di AUD e che scade il 13 dicembre 2024. Il bond ha cedola fissa iniziale pari al 1,50%, ma ogni anno cresce di 0,25% fino a un massimo del 3,25% (Step Up). L’obbligazione BEI 2024 (codice ISIN XS1515221064) è trattabile per importi minimi di 2.000 dollari australiani (AUD), cioè circa 1.400 euro, paga il coupon il 13 dicembre di ogni anno e andrà a rimborso in unica soluzione nel 2024.
Fra i vantaggi dell’investimento c’è la solidità dell’emittente che gode di rating ai massimi livelli (AAA) da parte delle agenzie di internazionali di valutazione e la tassazione agevolata (12,5%) sui guadagni di borsa, cioè cedole e capital gain. Il rischio è che, in mancanza di adeguate coperture sul cambio alle quali sono abituate solo gli investitori professionali, si possa incorrere in perdite in termini di rendimento e magari anche qualcosa di più. Tutto dipenderà dall’andamento del cambio: se il dollaro australiano continuerà a rafforzarsi nei confronti delle monete forti, per l’investitore retail ci potranno essere anche guadagni maggiori di quelli semplicemente offerti dal rendimento facciale del bond. Di contro, se io dollaro australiano dovesse indebolirsi, il rischio sarebbe quello di vedersi vanificare i guadagni.