Con i tassi a zero in Europa, trovare bond sicuri con rendimenti positivi è diventato quasi impossibile. Soprattutto se si considerano emittenti con credenziali più che buone, come la Banca Europea degli Investimenti (BEI) che gode di rating AAA. Tanto vale, quindi, scommettere sul fattore cambio andando a investire in valute al di fuori dell’area euro, purchè non siano di paesi emergenti evitando di alzare troppo l’asticella del rischio. Una di queste valute è la corona norvegese, notoriamente vista come moneta rifugio in caso di turbolenze dei mercati, ma che ultimamente ha perso terreno nei confronti dell’euro a causa del rallentamento economico globale.
La Svezia resta tuttavia una eccellenza fra i paesi dell’eurozona con un Pil stimato in crescita del 3,8% quest’anno e del 3,1% nel 2017. Positivi anche i dati dei conti sovrani: il debito pubblico oscilla di anno in anno attorno ad appena il 40 per cento del Pil, roba da far scoppiare d’invidia la Germania. Il disavanzo, pur non legato ai duri dettami dell’eurozona, sarà quest’anno dello 0,4 per cento contro lo 0,9 previsto prima, l’anno prossimo dello 0,7 contro lo 0,8 delle previsioni precedenti. La sua moneta, la corona, rimane quindi forte e la sua debolezza momentanea nei confronti dell’euro è vista dagli esperti come un’occasione di acquisto per diversificare i propri investimenti e per mettersi al riparo dalla volatilità dei mercati continentali, ormai costantemente bersagliati dalla speculazione. Le obbligazioni BEI in corone svedesi (SEK) potrebbero, quindi, essere prese in considerazione allo scopo.
Obbligazioni BEI in corone norvegesi 1,75% 2026
L’obbligazione BEI in corone norvegesi (codice ISIN XS1347679448) è stata collocata sulla borsa del Lussemburgo a gennaio 2016 per 2 miliardi di SEK e corrisponde una cedola annuale del 1,75%. Collocata al prezzo di 99,13, scambia oggi a 107,95 per un rendimento a scadenza del 0,98%. L’obbligazione è disponibile anche su mercato EuroMOT per tagli minimi di 10.000 SEK, circa 1.050 euro.
Il bond BEI 1,75% in corone svedesi scade il 12 novembre 2026 e il rimborso avverrà in unica soluzione. Non c’è dubbio che il rendimento sia basso, tuttavia è bene considerare che la corona svedese ha perso nei confronti dell’euro più del 3,50% negli ultimi 12 mesi ed è vicina ai minimi degli ultimi 10 anni. Il trend è in fase di rallentamento e un’inversione di tendenza potrebbe essere alle porte – sostengono gli analisti -, soprattutto se l’economia europea dovesse cominciare a dare segnali di risveglio. Il guadagno per un investitore scaturirebbe prevalentemente dal rafforzamento della corona, poiché – dati i prezzi del bond – il rendimento è ridotto al lumicino. Viceversa, un ulteriore indebolimento della valuta locale potrebbe comportare perdite in conto capitale e sugli interessi.