Nella giornata di ieri, Pirelli ha annunciato di avere avviato e concluso con successo l’emissione di un bond per l’importo di 600 milioni di euro. Le richieste da parte di 210 investitori sono state per complessivi 2,8 miliardi, circa 4,6 volte l’offerta. L’obbligazione è di tipo “sustainability-linked”, cioè legata ad obiettivi di sostenibilità ambientale, come da piano societario aggiornato al maggio scorso. Questi sono sottoposti a validazione da parte di Science Based Targets initiative (SBTi). La data di regolamento è stata fissata per il prossimo 2 luglio, mentre la scadenza sarà in data 2 luglio 2029.

Pertanto, ci troviamo dinnanzi a un’emissione della durata di cinque anni. Con l’operazione, la società ha allungato temporalmente le proprie scadenze medie e migliorato così la struttura del debito.

Ed ecco le condizioni a cui il bond Pirelli è stato collocato tra gli investitori: la cedola fissa annua lorda è del 3,875% e il prezzo di emissione esitato è stato di 99,666 centesimi. In definitiva, il rendimento lordo annuo alla scadenza è stato del 3,95%, a premio di 115 punti base sopra il tasso “midswap”. Dopo il collocamento l’obbligazione sarà negoziata alla Borsa di Lussemburgo.

Bond Pirelli, premio quasi nullo sul BTp

Ricordiamo che per il bond Pirelli, in quanto corporate, il rendimento sarà sottoposto a tassazione del 26% contro il 12,50% a carico dei titoli di stato. Ciò ci porta a calcolare il rendimento netto poco sopra il 2,90%. Considerate che, in questa fase, il rendimento lordo del BTp a 5 anni si aggira intorno al 3,45% e quello netto in area 2,80%. Pertanto, l’emissione di cui discutiamo offre un premio effettivo minimo, a fronte di un rischio di credito non molto dissimile, almeno sul piano teorico. Il rating assegnato da S&P e Fitch al debito societario di Pirelli è BBB-, un gradino sopra il livello “spazzatura”. Le medesime agenzie valutano BBB i titoli del debito pubblico, cioè un gradino più in alto.

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