Ripartono le emissioni del Tesoro per questo mese di settembre. Dopo un agosto tipicamente “leggero”, mercoledì 11 si terrà l’asta per i nuovi Bot a 1 anno. L’operazione consentirà allo stato di raccogliere altri 7,5 miliardi di euro, necessari per tamponare il fabbisogno di liquidità nel breve termine. Tuttavia, le dimensioni del debito pubblico italiano non aumenteranno. Infatti, alla data di regolamento di venerdì 13 arriveranno a scadenza Buoni del Tesoro a 12 mesi per un controvalore di 9,75 miliardi. A conti fatti, la massa dei titoli di stato si ridurrà di 2,25 miliardi.

Rendimento in asta atteso in calo

Cerchiamo di capire quali potranno essere le condizioni esitate per l’emissione dei nuovi Bot a 1 anno. La scadenza è stata fissata per il 12 settembre del 2025, per cui la durata sarà di 364 giorni. Già nel mese di luglio avevamo assistito a una discesa del rendimento in asta sotto il 3,50%. Molto meglio per il Tesoro (e peggio per i risparmiatori) era arrivato con l’asta di un mese fa. Il rendimento per l’occasione era sprofondato al 3,112%. Stando all’andamento di queste ultime sedute sul mercato secondario, possiamo arrivare a profetizzare un’ulteriore discesa. Non possiamo escludere che il rendimento si porti persino sotto la soglia del 3%.

Poiché i nuovi Bot a 1 anno saranno, chiaramente, sprovvisti di cedola, la variazione ricadrà del tutto sul prezzo di aggiudicazione. Rispetto ai 96,941 centesimi di agosto possiamo ritenere che la quotazione salga in area 97 centesimi. Il rendimento netto si attesterebbe, quindi, in area 2,60-2,65%. Considerata la bassa inflazione italiana di questo periodo dopo il boom del 2022-2023, resterebbe un livello di remunerazione accettabile per l’investitore.

Nuovi Bot 1 anno riflettono taglio dei tassi BCE

L’altra cattiva notizia per il popolo dei risparmiatori sarebbe che i nuovi Bot a 1 anno contribuiranno a trascinare al ribasso anche i tassi di interesse offerti dalle banche italiane sui conti deposito.

Se già non li consideravamo soddisfacenti al picco raggiunto tra la fine dello scorso anno e l’inizio del nuovo, figuratevi nei prossimi mesi. Del resto il calo dell’inflazione nell’Eurozona ha già spinto la Banca Centrale Europea a tagliare i tassi dello 0,25% a giugno. Al board di questo mese ci si attende altrettanto.

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