Torna a splendere il sole su Dublino. Il primo paese Ue colpito duramente dalla crisi economica nel 2009 si sta risvegliando. Il driver economico è stato il fisco: l’Irlanda, a differenza di altri stati europei, non ha aumentato le tasse sulle imprese e ha tagliato fortemente la spesa pubblica. Non c’è stato bisogno di fare altro – osservano gli esperti – e a distanza di 4 anni dallo scoppio della crisi finanziaria che travolse il sistema bancario irlandese e, più in generale, quello britannico, l’Irlanda sta dando prova di come la soluzione per uscire dalla crisi sia molto semplice.
Nuovi bond Repubblica d’Irlanda 3,40% 2024
Così, mentre l’Italia arranca per finanziare il debito pubblico a tassi d’interesse di poco inferiori al 4% sulla lunghezza decennale, l’Irlanda lo fa al 3,40%. Recentemente il Tesoro ha infatti collocato con pieno successo sul mercato un titolo di stato decennale a tasso fisso dell’ammontare di 3 miliardi di euro, raccogliendo ordini da tutto il mondo per circa 14 miliardi, oltre 4 volte l’offerta. Vero che si tratta di un prestito sindacato, cioè effettuato congiuntamente, alle stesse condizioni e con un unico contratto da più banche, però il rendimento d’interesse accordato è più basso di quello di mercato del debito italiano sul BTP a dieci anni. Più in dettaglio,il nuovo bond senior unsecured è stato venduto a 98,973, offre una cedola fissa annua del 3,40% (18 marzo) e un rendimento del 3,52% essendo trattabile al momento intorno alla pari.
In Irlanda il peggio della crisi è passato
Con la fine del 2013 si è concluso il programma di salvataggio dell’Irlanda. Lo ha reso noto il Fondo Efsf, ricordando che, da quando il programma è iniziato, nel febbraio 2011, l’Efsf ha sborsato 17,7 miliardi di euro per sostenere gli aggiustamenti macroeconomici nel Paese. “L’uscita dal programma da parte dell’Irlanda è un grande successo per Dublino e l’area euro nel suo complesso. Mostra che la nostra strategia per risolvere le crisi sta funzionando”, [fumettoforumleft] commenta il ceo dell’Efsf Klaus Regling. l’Irlanda, dopo tre anni di austerity, 67,5 miliardi di aiuti internazionali e ben sette manovre finanziarie, sta lentamente uscendo dalla crisi economica. Gli ispettori della Commissione europea, Bce e Fmi hanno infatti sottoscritto che tutti gli obiettivi di risanamento concordati in cambio degli aiuti sono stati raggiunti. Le scelte vincenti per uscire dalla crisi sono state essenzialmente due: l’abbattimento delle spese statali passando da manovre economiche lacrime e sangue. Gli stipendi dei dipendenti pubblici sono stati ridotti del 10% dopo aver ridotto la forza lavoro di 25mila unità e la spesa per il welfare di 2,8 miliardi di euro.