Nel primo semestre conclusosi il 30 giugno AngloGold Ashanti, terza produttrice di oro al mondo, ha riportato una perdita di 176 milioni di dollari contro un utile di 52 milioni di dollari del pari periodo del 2016, in linea con le previsioni della compagnia. I ricavi di AngloGold del primo semestre sono aumentati del 4,3% a 2,13 miliardi di dollari.

 

L’utile di AngloGold Ashanti è stato colpito da una riduzione al netto degli effetti fiscali di 86 milioni di dollari relativa ad alcuni giacimenti minerari in Sudafrica, nonchè da uno stanziamento di 47 milioni di dollari per coprire possibili costi di licenziamento e 46 milioni di dollari di costi previsti per la risoluzione di una class action contro un gruppo di minatori sudafricani.

La compagnia ha affermato che i suoi ricavi hanno subito una perdita di 22 centesimi per azione, contro un utile di 23 centesimi per azione dell’anno precedente. I costi operativi più elevati, dovuti al rafforzamento delle valute locali in Brasile e Sudafrica, e il reddito più basso delle joint venture ha inciso negativamente sull’utile della compagnia. Il debito netto è aumentato del 12% a 2,15 miliardi di dollari dal 31 dicembre al 30 giugno.

 

I bond AngloGold Ashanti

 

Sul mercato i bond AngloGold Ashanti sono in rialzo e i rendimenti tendono a scendere. L’obbligazione in dollari (USD) con scadenza 2040 e cedola a tasso fisso del 6,50% (Isin US03512TAB70 ) scambia intorno a 103 per un rendimento a scadenza del 6,42%. Il bond AngloGold Ashanti 5,125% 2022 (Isin US03512TAC53 ) si compra, invece, a 105 e rende poco più del 4%. Rendimenti ancora più bassi se si scende di duration: l’obbligazione 5,375% 2020 (Isin US03512TAA97 ), allo stesso prezzo di quella precedente, rende il 3,2% a meno di tre anni dalla scadenza. Per gli analisti di Moody’s, il rating della compagnia è Baa3 e riflette le debolezze del Sudafrica. Per Standard & Poor’s il rating è invece BB+ con outlook negativo.

 

I costi delle miniere sono aumentati

 

AngloGold Ashanti, terza produttrice di oro al mondo, riporta un drastico calo dell’utile del primo semestre, in scia all’aumento vertiginoso dei costi delle sue miniere sudafricane. I prezzi del mercato interno di AngloGold hanno raggiunto una media di 1.259 dollari per oncia di oro prodotto, mentre i costi delle operazioni internazionali ammontano a 988 dollari per oncia. Parallelamente, l’inflazione in Sudafrica ha fatto aumentare i costi salariali e di elettricità. “Tutto ciò contribuisce a diminuire la capacità di attrazione della miniera d’oro sudafricana“, afferma Venkatakrishnan. AngloGold sta riorganizzando le sue operazioni minerarie in Sud Africa, e il Ceo della compagnia ha lasciato intendere che non è da escludere una possibile separazione degli asset, sebbene il livello di debito sia ancora alto per poter intraprendere una mossa del genere.