Pieno successo per le nuove obbligazioni quinquennali di Poste Italiane. Come anticipato a fine Maggio da Investireoggi, il gruppo guidato da Massimo Sarmi (foto in basso) ha centrato l’obiettivo di rifinanziare per 750 milioni di euro una scadenza debitoria andata a rimborso lo scorso anno per altrettanto importo. L’operazione, guidata da Banca Imi, Bnp Paribas, Deutsche Bank, HSBC e Unicredit ha suscitato interesse soprattutto dall’estero, da dove sono arrivati oltre i due terzi degli ordini che hanno superato i 3,55 miliardi di euro.
Obbligazioni Poste Italiane 3,25% 2018, caratteristiche e dettagli
Il bond senior unsecured Poste Italiane scadenza 18 giugno 2018 (isin XS0944435121) è stato prezzato a 99,66 offrendo una cedola annuale fissa del 3,25% fino a giugno 2018. Il rendimento è stato fissato a 225 punti base sopra il tasso del midswap, sul margine inferiore del range precedente di 225-230 punti base, già rivisto rispetto a una prima indicazione in area 235 punti base. Sarà quotato presso la borsa del Lussemburgo e negoziabile dal prossimo 18 Giugno per tagli minimi di 100.000 euro nominali con multipli aggiuntivi di 1.000. Nel frattempo, sul mercato non regolamentato over the counter (Otc) il titolo viene scambiato intorno a 100,50 con movimenti intensi soprattutto dalla piazza di Londra dove si concentrano i maggiori investitori istituzionali che hanno partecipato al road show della scorsa settimana.
Nuovi bond Poste Italiane entro l’anno
Il collocamento di oggi – spiega un analista – è solo un primo passo verso un più ambizioso progetto di raccolta fondi dal momento che alle banche coordinatrici è stato conferito mandato per emettere obbligazioni in varie tranches per 2 miliardi di euro nell’ambito del programma Euro Medium Term Notes (Emtn) approvato dal Cda del gruppo lo scorso mese di marzo. Il programma Emtn di Poste Italiane si inserisce in un quadro che tende a ripristinare il livello di liquidità del 2011. Liquidità [fumettoforumleft] che cha a fine 2012 era scesa sotto quota 200 milioni dopo il pagamento del dividendo al Tesoro (350 milioni) e dopo aver rimborsato il vecchio bond decennale (750 milioni). Ma l’idea di Poste Italiane di finanziarsi con l’emissione di obbligazioni è legata anzitutto alle opportunità di sviluppo nei business del gruppo Poste, che ogni anno destina 400-500 milioni agli investimenti, per metà assorbiti dalle infrastrutture. Al pari dei competitors francesi e tedeschi che hanno già emesso obbligazioni e approvato programmi di sviluppo ambiziosi. Così, secondo quanto trapelato dalla divisione finanziaria di Poste Italiane, altre due emissioni sarebbero in procinto di decollare nei prossimi mesi qualora il mercato dovesse offrirne l’opportunità, non essendoci al momento una necessità impellente. Ma obiettivo di Poste Italiane per il lungo periodo è anche lo sbarco a Piazza Affari non appena la borsa ne offrirà l’opportunità. Per ora resta da sfruttare solo il mercato obbligazionario, ma prima o poi arriverà anche il turno di quello azionario – commenta un dealer – e Poste Italiane ha sicuramente i requisiti per potersi presentare bene in borsa.
Poste Italiane è l’industria più ammirata al mondo secondo la rivista Fortune
Dal punto di vista dei conti, Poste Italiane ha archiviato il 2012 con un utile netto di 1.032 milioni di euro.