La cordata di fondi di private equity (Advent International, Bain Capital e Clessidra) che lo scorso giugno ha vinto l’asta per l’acquisizione dell‘Istituto Centrale delle Banche Popolari (Icbpi), ha lanciato bond per 1,1 miliardi di euro. L’operazione è stata gestita da BofA Merrill Lynch, Citi, Unicredit e Nomura che hanno veicolato la raccolta tramite la società veicolo Mercury Bondco Plc che ha venduto presso investitori istituzionali obbligazioni in euro ad alto rendimento suddivise in due tranches: una a tasso fisso e una a tasso variabile.
Il consorzio di fondi,dopo aver firmato l’accordo per il buy out lo scorso mese di giugno, è ora in attesa del via libera dell’Antitrust europeo, di Banca d’Italia, della Banca Centrale Europea e delle autorità Antitrust nazionali. A completamento dell’operazione, previsto per fine anno, i fondi possiederanno l’89% del capitale di Icbpi per un controvalore complessivo di 1,9 miliardi di euro.
Obbligazioni Mercury Bondco Plc L’emissione a supporto del buyout dell’istituto specializzato in servizi e sistemi di pagamento e di clearing, al quale fa capo CartaSì, è composta di due tranche, entrambe a scadenza 2021, che sono state strutturate nella forma di titoli
PIK Toggle (payment-in-kind, cioé con capitalizzazione degli interessi a scadenza) dalla newco
Mercury Bondco plc. La tranche a tasso fisso è da 900 milioni con cedola 8,25% ed è stata prezzata a un rendimento pari a 819 pb sopra mid-swap, mentre quella a tasso variabile da 200 milioni è stata collocata alla pari con una cedola di 800 pb sopra euribor 3 mesi. Di seguito, maggiori dettagli:
Obbligazioni Mercury Bondco Plc 8,25% 2021 XS1318392864 Obbligazioni Mercury Bondco Plc FRN 2021 XS1318393839 Obbligazioni Mercury Bondco, la valutazione degli analisti Moody’s ha assegnato alle due emissioni di bond in arrivo il rating preliminare B3 con outlook stabile, sulla base del fatto che la newco a fine giugno aveva un rapporto tra debito finanziario netto ed ebitda degli ultimi 12 mesi (201,3 milioni di euro) di 5,6 volte e che questo rapporto non è destinato a migliorare in maniera significativa almeno pre il prossimi 18 mesi, dato che l’ebitda è visto in crescita soltanto a partire dal 2017, quando si realizzeranno gli impatti positivi delle nuove strategie commerciali e dei tagli di costi messi in atto dalla nuova proprietà.
Icbpi ha generato ricavi per 670 milioni di euro nel 2014 con un ebitda di 196 milioni. I bond sono subordinati a qualunque passitività finanziaria di Icbpi, la cui capacità di pagare dividendi a Mercury Bond è inoltre condizionata al fatto che Icbpi mantenga i ratio patrimoniali al di sopra di una certa soglia. Icbpi a fine giugno aveva un robusto Common Equity Tier 1 ratio di circa il 21,5%. Moody’s stima che questo rapporto si ridurrà in futuro per effetto della crescita del bilancio di Icbpi sia per linee interne sia per acquisizioni. Tuttavia questo peggioramento sarò molto graduale e il CET1 resterà comunque ben al di sopra dei minimi imposti dalle norme di vigilanza. In ogni caso il rating dei bond di Mercury BondCo è più basso di quattro notch del rating assegnato a Icbpi, che è invece appunto di Ba2. E questo perché, assumendo che il payout ratio di Icbpi sia del 100%, il tasso di copertura degli interessi sul debito di Mercury sarebbe di poco superiore a una volta a fine 2015 ed è destinato a migliorare solo leggermente nei prossimi tre anni. Detto questo, a vantaggio di Mercury c’è il fatto che la newco è dotata di 40 milioni di euro di cash di finanziamenti in più rispetto a quanto strettamente necessario e che le è stata erogata una linea revolving da 55 milioni per il pagamento degli interessi.