L’Egitto è stato ieri il primo emittente sovrano dell’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa) ad avere collocato sul mercato un green bond. Ha raccolto 750 milioni di dollari, ricevendo ordini per 3,7 miliardi. Il titolo ha una durata di 5 anni e offre una cedola annuale del 5,25%, ben sotto il 5,75% della guidance iniziale. L’elevata domanda ha permesso a Il Cairo di ridurre il costo di emissione. Per l’anno fiscale iniziato a luglio, il paese nordafricano intende emettere titoli di stato per 7 miliardi di dollari.
Green bond in franchi svizzeri, prima emissione assoluta in Africa con cedola 1,25%
Il green bond di cui sopra servirà allo stato a finanziare progetti ambientali, ad oggi varati dal governo per un controvalore di 1,9 miliardi. Di questi, il 16% riguarda le energie rinnovabili, il 19% il trasporto pulito, il 26% la gestione idrica sostenibile e il 39% la riduzione e il controllo dell’inquinamento.
Ad essersi occupati dell’emissione sono stati Credit Agricole, CIB e HSBC come advisors strutturali. Citigroup, Credit Agricole, Deutsche Bank e HSBC hanno agito in qualità di joint manager per l’offerta.
Debito egiziano allettante
Quanto al rendimento esitato dall’operazione, si mostra non dissimile da quello che al momento offre il bond in dollari dell’Egitto con scadenza giugno 2025 e cedola 5,875% (ISIN: XS1245432742), pari a poco meno del 5%. Il rating sovrano de Il Cairo è “non investment grade”: B per S&P, B+ per Fitch e B2 per Moody’s.
A seguito della pandemia, il paese ha ottenuto un nuovo prestito del Fondo Monetario Internazionale e, anche in considerazione di ciò, il mercato lo sta premiando, tant’è che la lira egiziana guadagna quest’anno quasi il 2% contro il dollaro. I rendimenti sovrani, invece, sono saliti di circa un’ottantina di punti base e sopra il 15% per la scadenza decennale, scendendo di poco su quella a 2 anni, al 14,46%.
L’Egitto torna ad attirare capitali tenendo i rendimenti alle stelle