Questo martedì, Banco BPM ha emesso un green bond per l’importo di 500 milioni di euro, attirando ordini per 900 milioni. Ad essersi occupati dell’operazione sono stati Banca Akros, BNP Paribas, Bank of America, Citi, Credit Agricole, HSBC e Natwest Markets in qualità di Joint Bookrunners. Credit Agricole ha operato anche come Green and Social Structuring Advisor. Il titolo presenta una durata di 4 anni, essendo in scadenza nel settembre 2026. E’ stato emesso con cedola fissa lorda del 6% e prezzo di 99,654 centesimi.
L’emissione rientra nel programma Euro Medium Term Notes di Banco BPM e, pertanto, le sono stati assegnati i seguenti rating: Ba2 da Moody’s, BB+ da Fitch e BBH da DBRS. Pertanto, si tratta di un green bond ad alto rischio di credito teorico, in quanto “speculativo”, “non investment grade”.
Green bond per pagare l’obbligazione subordinata
La finalità del green bond consiste certamente nel raccogliere sul mercato capitali da destinare ad investimenti di natura ambientale. Tuttavia, sempre Banco BPM in settimana ha annunciato che eserciterà la facoltà di rimborso anticipato in relazione al bond Tier 2 di 500 milioni con scadenza 21 settembre 2027 (ISIN: XS1686880599). Anche gli importi uguali ci fanno comprendere quale sia l’immediata finalità di questa emissione: utilizzare i proventi per ritirare dalla circolazione l’obbligazione subordinata emessa nel 2017.
Tale bond Tier 2 offre cedola fissa del 4,375% per i primi cinque anni, vale a dire fino al prossimo 21 settembre. Successivamente e fino alla scadenza, nel caso di mancato esercizio del rimborso anticipato l’obbligazionista riceverebbe una cedola annuale pari al tasso “mid swap” a 5 anni maggiorato di 417,9 punti base (+4,179%).
L’obbligazione subordinata sarà ritirata dalla Borsa di Lussemburgo in cui è negoziabile e sarà rimborsata alla pari, così come saranno corrisposte ai possessori le cedole maturate fino a tale data.