Anche la Spagna entra sul mercato dei green bond con una prima emissione che dovrebbe avvenire nella giornata di domani. L’attesa è per una raccolta di capitali per 5 miliardi di euro e relativamente a una scadenza a 20 anni. Madrid fa seguito a capitali come Varsavia, L’Aja, Berlino, Parigi e Roma, tutte già con alle spalle una o più emissioni sovrane di titoli “verdi”.
L’Italia emise il suo primo green bond all’inizio di quest’anno, puntando su una scadenza ultraventennale con il BTp aprile 2045 e cedola 1,5%.
Green bond e “greenium”, rendimenti bassi
Tornando al green bond della Spagna, dicevamo che avrà durata di 20 anni. Allo stato attuale, la scadenza ordinaria offre meno dell’1%. Pertanto, la nuova emissione dovrebbe rendere qualche punto base in meno, in area 0,95%. Questo è quanto pensa il senior rates strategist di ING Group, Antoine Bouvet, che intravede un “greenium” di 3 punti base per il “fair value”. Per “greenium” s’intende un rendimento del green bond più basso di quello ordinario. Esso deriva dal fatto che la domanda per questi titoli sia tipicamente elevata. Nel caso dell’Italia, fu di quasi 10 volte superiore all’importo offerto.
Le emissioni di green bond sono sostenute dal Next Generation EU, noto anche come Recovery Fund, della Commissione europea. Il 30% degli 800 miliardi di euro da emettere complessivamente per finanziare la ripresa economica post-Covid sarà raccolto ricorrendo proprio alle obbligazioni verdi.