Goldman Sachs emette nuove obbligazioni in euro e sbarca sul mercato telematico (MOT) di Borsa Italiana. Si tratta di titoli obbligazionari bancari senior unsecured a tasso misto in euro che offrono agli investitori flussi cedolari annuali fissi per i primi due anni e poi flussi cedolari a tasso variabile fino al 2027, nonché il rimborso integrale del valore nominale a scadenza.
Obbligazioni Goldman Sachs fixed to floater 2027
Sono in negoziazione dallo scorso 28 aprile sul circuito telematico obbligazionario italiano nuovi bond emessi da Goldman Sachs Finance Corp. con scadenza 2027 (codice ISIN XS1561100600) per 90 milioni di euro nominali.
I titoli sono stati collocati lo scorso 20 aprile 2017 alla pari e fruttano interessi a tasso fisso pari al 3,25% all’anno fino al 2019. Più nello specifico, il primo e il secondo anno la cedola è del 3,25%, mentre dal terzo anno in poi gli interessi verranno pagati in maniera variabile in base all’andamento del tasso Euribor trimestrale. In questa seconda fase, gli interessi non potranno comunque scendere al di sotto dello 0,50% (
floor) o salire sopra il 3,25% (
cap). Il rimborso è previsto in unica soluzione il 20 aprile 2027, salvo possibilità di richiamo anticipato previsto dalla
clausole del prospetto informativo. Più in dettaglio, si tratta di una obbligazione bancaria senior unsecured che prevede il pagamento di una cedola annuale in via posticipata. Il bond è negoziabile sul segmento MOT di Borsa Italiana per importi minimi di 1.000 Euro e gode di rating A1 per Moddy’s e A per l’agenzia Standard & Poor’s e Fitch.
Goldman Sachs, utili in rialzo nel quarto trimestre 2016
Goldman Sachs Group torna alla tradizione di risultati ampiamente al di sopra delle attese nel quarto trimestre 2016 grazie soprattutto alle performance nelle attività di negoziazione. Goldman Sachs, al pari di altre grandi banche alla prova dei conti trimestrali negli ultimi giorni del calibro di Morgan Stanley, Bank of America e Jp Morgan Chase, ha infatti beneficiato della ripresa delle attivitá di negoziazione determinata in particolare dall’incertezza successiva alla sorprendente elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.
Nel dettaglio il quarto trimestre ha visto la banca d’affari di New York registrare un utile netto di 2,35 miliardi di dollari per un Eps di 5,08 dollari, ben oltre i 4,82 dollari attesi dal consenso degli analisti. L’anno scorso il conto economico era stato penalizzato pesantemente dall’accordo di patteggiamento da 5 miliardi di dollari raggiunto con il Dipartimento di Giustizia per la commercializzazione dei mutui subprime prima della crisi del 2008. Senza l’onere del patteggiamento l’utile per azione si e’ attestato un anno fa a 4,68 dollari.