Goldman Sachs emette nuove obbligazioni in dollari e sbarca sul mercato telematico (MOT) di Borsa Italiana. Si tratta di titoli obbligazionari bancari senior unsecured a tasso misto in dollari USA che offrono agli investitori flussi cedolari annuali fissi per i primi due anni e poi flussi cedolari a tasso variabile fino al 2027, nonché il rimborso integrale del valore nominale a scadenza.
Obbligazioni Goldman Sachs fixed to floater 2027
Sono in negoziazione 18 luglio 2017 sul circuito telematico obbligazionario italiano nuovi bond emessi da Goldman Sachs Finance Corp. con scadenza 2027 (codice ISIN XS1561100519) per 90 milioni di dollari nominali.
I titoli sono stati collocati lo scorso 11 luglio 2017 alla pari e fruttano interessi a tasso fisso pari al 6,25% all’anno fino al 2019. Più nello specifico, il primo e il secondo anno la cedola è del 6,25%, mentre dal terzo anno in poi gli interessi verranno calcolati in maniera variabile in base all’andamento del tasso Euribor trimestrale. In questa seconda fase, gli interessi non potranno comunque scendere al di sotto dello 1,75% (
floor) o salire sopra il 4% (
cap). Il rimborso è previsto in unica soluzione a scadenza nel 2027, salvo possibilità di richiamo anticipato previsto dalla
clausole del prospetto informativo. Più in dettaglio, si tratta di una obbligazione bancaria senior unsecured che prevede il pagamento di una cedola annuale in via posticipata. Il bond è negoziabile sul segmento MOT di Borsa Italiana per importi minimi di 2.000 USD e gode di rating A1 per Moddy’s e A per l’agenzia Standard & Poor’s e Fitch.
Goldman Sachs, utili in rialzo nel primo trimestre 2017
Goldman Sachs Group chiude il primo trimestre con risultati in chiaroscuro. La banca d’affari, guidata da Lloyd Blankfein, ha infatti visto i profitti e i ricavi trimestrali crescere grazie ai vantaggi generati dal miglioramento del contesto operativo ma ha deluso le attese di Wall Street come poche volte nella sua storia.
Goldman Sachs ha in particolare visto l’utile netto salire a 2,26 miliardi dai 1,135 miliardi di un anno fa e l’Eps migliorare da 2,68 dollari a 5,15 dollari, ma attestarsi di molto al di sotto dei 5,31 dollari attesi dal consenso degli analisti elaborato da Thomson Reuters. L’anno scorso, comunque, la banca aveva subito il peggior primo trimestre degli ultimi dodici anni a causa delle difficoltà affrontate dal business del trading in un contesto di bassi tassi di interesse, volatilità minima ed esigua attività della clientela.