L’avvicinarsi della fine della guerra in Libia riaccende gli appetiti degli investitori, non solo verso le società italiane che hanno interessi diretti nello stato africano, ma anche verso il colosso russo Gazprom. Prima dello scoppio della guerra, infatti, il leader mondiale per la distribuzione del gas s’era offerto di acquistare tutte le risorse libiche destinate all’esportazione, ma gli americani interpretarono questo gesto come il tentativo russo di controllare ulteriormente il mercato energetico europeo (e quindi i prezzi) anche attraverso la realizzazione, sempre in Libia, di un gasdotto che porterà l’oro blu dalla Nigeria al Mar Mediterraneo.
RENDIMENTI OBBLIGAZIONARI GAZPROM
Dal punto di vista dei rendimenti obbligazionari dei maggiori players internazionali del settore energetico, Gazprom è sicuramente quella che offre rendimenti superiori fino a un paio di punti, rispetto ad ENI, Total, BP, ecc. Benché il rating della multinazionale russa (Fitch BBB, Moody’s Baa1, Standard & Poor’s BBB) non renda giustizia del merito creditizio – come sostengono gli analisti -, Gazprom, in considerazione del suo posizionamento strategico in Europa e del ruolo sempre più predominante a livello continentale quale braccio armato della Russia nella partita delle forniture energetiche europee, meriterebbe sicuramente ben altro riconoscimento. A livello di conti, il colosso russo vanta un rapporto debito/ebitda molto basso, vicino all’1,5% e prevede un incremento dell’ebitda del 20-25% a quota 58 miliardi di dollari per l’intero 2011 a fronte anche di investimenti nella rete di distribuzione per oltre 40 miliardi grazie anche un buon flusso di cassa. Ragion per cui i conti di Gazprom non hanno nulla da invidiare alle multinazionali energetiche europee, soprattutto in un momento di contrazione dei consumi di materie prime nei paesi industrializzati. Le emissioni sono prevalentemente in dollari, ma ve ne sono anche in euro, in sterline e in rubli (per un approfondimento, si può dare un’occhiata qui: http://www.gazprom.com/investors/bonds). Interessante fra le emissioni in euro, ad esempio, è il bond da 1,2 miliardi 2018 senior, negoziabile su EuroTLX con cedola annuale al 6,605% che al momento rende oltre il 5% annuo lordo. Di tutto rispetto anche l’emissione decennale da 2,2 miliardi di dollari al 9,25% con cedola semestrale e scadenza 2019 che offre un rendimento del 5,2%, e ha il vantaggio dell’opzione put esercitabile dal 23 Aprile 2012 che permette agli investitori di riscattare i bond anticipatamente.