Anche Enel, al pari di Telecom Italia, si appresta a collocare bond a lunga scadenza. Con la recente approvazione dei dati del primo trimestre, il Cda aveva ufficialmente dato l’autorizzazione all’emissione dei bond ibridi fino a 5 miliardi di euro, come era stato ipotizzato in occasione del piano industriale, fino a 5 miliardi di euro entro la fine del prossimo anno. Conferma di ciò è giunta dall’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, che a margine dell’assemblea di Confindustria ha detto che un’emissione potrebbe essere varata entro l’estate.
Obbligazioni ibride Enel per 2 miliardi in diverse valute
Sulla consistenza del bond ibrido Enel 60 anni (la durata ritenuta più probabile) si ipotizza una prima emissione in più valute (euro, dollaro e sterlina inglese) per 1,5-2 miliardi complessivi con rendimento massimo del 6% e possibilità di richiamo dopo 5 o 10 anni (call redemption). Dipenderà dal sentiment di mercato. Il percorso prima di arrivare a questo tipo di emissioni è lungo e complesso – osserva un analista – e passa attraverso adempimenti formali, road show di presentazione presso le principali piazze, oltre ovviamente alla verifica delle condizioni del mercato. Tuttavia, pare che Enel abbia già avviato i contatti con una ventina di banche per iniziare a sondare il terreno presso i maggiori investitori e iniziare a presentare nei prossimi giorni l’operazione alla comunità finanziaria londinese. L’operazione è delicata poiché i bond ibridi rappresentano un costo maggiore per l’emittente, ma risultano comunque ben più convenienti rispetto alla perdita di valore dei bond esistenti nel caso di un declassamento. In base alle quotazioni attuali sul mercato, un bond ibrido Enel potrebbe avere un rendimento attorno al 5,25%-5,75%, leggermente superiore all’attuale costo medio del debito che è del 5%. L’unico metro di paragone, al momento, è l’obbligazione quotata Enel Finance International da 1,4 miliardi di sterline (XS0452187320) emessa nel 2009 che rende il 6,12% (vedi grafico) a cui il nuovo bond ibrido potrebbe allinearsi, almeno per quanto concerne la parte in valuta inglese.
Bond ibridi per indebitare ulteriormente Enel evitando l’aumento di capitale
L’operazione, ancora in fase di studio e che potrebbe essere fatta su più tranches – osserva Paolo Bruseghini di Credit Suisse – non piace in partenza poiché si capisce che si va a indebitare a tassi superiori alla media una società che in questo momento ha bisogno di ridurre il debito, non di aumentarlo. In realtà lo scopo del lancio della nuova obbligazione serve a garantire il flusso dei dividendi ai soci, in particolare al Tesoro, senza compromettere il controllo della società attraverso un aumento di capitale. La decisione di percorrere la strada dell’emissione ibrida – prosegue Bruseghini – viene solitamente scelta da emittenti finanziari (raramente da società corporate) come alternativa, per diversi aspetti più conveniente, di un aumento di capitale, come ci sarebbe bisogno visti i pessimi risultati economici del primo trimestre del 2013.
Di questo argomento si discute qui