E’ stata conclusa con successo l’emissione del nuovo bond perpetuo di Banco BPM per l’importo di 300 milioni di euro. Contestualmente, l’istituto ha provveduto a lanciare un’offerta di riacquisto di un’altra obbligazione dello stesso genere e di pari importo totale (ISIN: XS1984319316). Si tratta di titoli del tipo Additional Tier 1 (AT1).

Condizioni nuova emissione

Il nuovo bond perpetuo di Banco BPM è stato emesso alla pari e con cedola annua lorda del 9,50% fino al 24 maggio 2029, corrisposta su base semestrale.

Dopo i primi cinque anni, l’emittente può o procedere al rimborso anticipato o continuare a pagare gli obbligazionisti. In questa seconda ipotesi, la cedola diverrebbe variabile e pari al tasso “mid swap” a 5 anni più uno spread di 667,3 punti base (+6,673%).

Possiamo già notare come tale margine sia inferiore a quello applicato al bond perpetuo su cui è stata lanciata l’offerta di riacquisto e che risulta pari all’8,921%. Questo significa che Banco BPM riesce oggi a rifinanziarsi sul mercato a condizioni migliori rispetto al 2019, quando avvenne la precedente emissione. Ed è questa ragione che giustifica l’offerta e la contestuale nuova emissione per un importo uguale a quello da rimborsare.

Trigger con CET1 al 5,125%

Nello specifico, il nuovo bond perpetuo prevede la riduzione del valore nominale quando il CET1 scendesse sotto il 5,125%. Questo è un indicatore dato dal rapporto tra capitale proprio versato dalla banca e asset ponderati per il rischio. Esso fornisce la misura della capacità di un istituto di credito di fronteggiare i rischi attingendo alle risorse proprie. Questo genere di obbligazione non prevede alcuna scadenza, bensì solo date di reset alle quali l’emittente ha la facoltà di procedere al rimborso anticipato del capitale e degli annessi interessi fino ad allora maturati. Per queste e altre ragioni sono considerate obbligazioni subordinate.

Quali rischi per il bond perpetuo Banco BPM

Per chi acquista un bond perpetuo esistono svariati rischi.

Uno è dato proprio dall’assenza di una scadenza certa. Per non parlare della possibile conversione in azioni o totale azzeramento del valore al verificarsi delle condizioni indicate nel prospetto informativo. E a differenza delle obbligazioni senior, hanno un mercato secondario meno liquido, per cui può risultare più difficile rivendere all’occorrenza. Come per qualsiasi obbligazione, nel caso di rivendita anticipata ci si espone al rischio di quotazione.

Il nuovo bond perpetuo è stato rivolto agli investitori istituzionali, trattandosi di un titolo che presenta un rischio particolarmente alto e spesso imprevedibile. Gli ordini dall’estero sono stati il 64% del totale, il restante 36% è arrivato dall’Italia. L’interesse è stato per l’86% dei fund managers, il 6% banche, il 6% assicurazioni e fondi pensione. Morgan Stanley ha agito in qualità di Sole Global Coordinator, mentre Banca Akros, Barclays, Citigroup, Crédit Agricole, Goldman Sachs e Morgan Stanley hanno agito come Joint Bookrunners.

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