Fonti del governo di Atene hanno riferito la scorsa settimana che nel 2025 la Grecia emetterà bond per un controvalore di 8-10 miliardi di euro, al fine di proseguire sulla strada del pagamento anticipato del debito pubblico. Tra riaperture e nuovi titoli di stato, il paese ha raccolto quest’anno sul mercato 9 miliardi. L’obiettivo entro l’anno sarebbe ancora di arrivare a 10 miliardi, per cui dovremmo assistere in questi ultimi mesi del 2024 a ulteriori emissioni.
Prestiti Troika per 280 miliardi
Il debito della Grecia ammonta al 160% del Pil e quest’anno è atteso in calo al 152%.
A fine anno la Grecia effettuerà un maxi-pagamento anticipato del debito che ha nei confronti dei partner dell’Eurozona. L’esborso sarà di 8 miliardi e porterà a 20 miliardi in tutto i pagamenti anticipati. Le scadenze a cui fa riferimento sono nel 2026, 2027 e 2028. Fanno parte del primo bailout del 2010 da 53 miliardi. In tutto, fino al 2015 Atene ricevette 280 miliardi attraverso tre salvataggi internazionali che coinvolsero la cosiddetta Troika, composta da Banca Centrale Europea (BCE), Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale.
Conti pubblici in attivo
Com’è possibile il pagamento anticipato? I conti pubblici sono in buone condizioni, con l’avanzo primario (al netto degli interessi sul debito) stimato per quest’anno al 2,1% del Pil. Poiché i tre quarti del debito pubblico in Grecia si hanno sotto forma di prestiti derivanti dai bailout e i cui interessi sono nettamente sotto i livelli di mercato, nel complesso il bilancio dello stato se ne sta avvantaggiando da anni. A titolo di confronto, l’Italia presenta ancora un disavanzo primario a cui è costretta ad aggiungere il fardello degli interessi, intorno ormai al 4% del Pil.
Le emissioni di bond non faranno che accrescere il grado di liquidità sul mercato. E questo è un fatto positivo per i titoli del debito della Grecia, il cui appeal crescerà ulteriormente dopo il quasi scontato upgrade di Moody’s entro i prossimi mesi. L’economia ellenica è tornata a crescere dopo essersi contratta di oltre un quarto nel decennio passato. Per quest’anno il Pil segnerà un +2,5%, oltre tre volte il tasso medio stimato di recente dalla BCE per l’Eurozona.
Debito Grecia ora acquistabile da BCE
L’avere riottenuto lo status di emittente “investment grade” consente alla BCE di tornare ad acquistarne i bond sovrani nell’ambito dei suoi programmi di politica monetaria. E ciò accresce la domanda di debito della Grecia tra le stesse case d’investimento, confortate dalla cessazione della condizione di paria in cui il paese era precipitato negli anni bui della potente crisi fiscale.