Il Credito Valtellinese si prepara a lanciare l’aumento di capitale da 700 milioni di euro. La data di avvio dovrebbe essere quella del 19 febbraio per concludersi entro la fine del mese, prima delle elezioni politiche.

Un’operazione ad alto rischio esecuzione – come riferito dagli analisti – e che potrebbe anche non riuscire nei tempi e nelle modalità previste, anche perchè la capitalizzazione è scesa sotto i 100 milioni a fronte di una richiesta di denaro sette volte superiore. Il management sta però facendo tutto per assicurare il successo del rafforzamento patrimoniale.

Mediobanca, global coordinator e bookrunner, avrebbe infatti completato il consorzio di pre-garanzia che assisterà l’aumento di capitale da 700 milioni. A Mediobanca e Citi dovrebbero infatti affiancarsi Credit Suisse e Bofa Merrill Lynch con ruoli chiave. Altri istituti come Deutsche Bank e Jp Morgan potrebbero intervenire con ruoli di secondo livello in termini di impegni di accollo. A quel punto la palla passerà al consiglio di amministrazione della banca che lunedì 5 febbraio approverà il preconsuntivo di bilancio. Con quei numeri in mano il direttore generale Mauro Selvetti e gli advisor potranno avviare l’attività di pre-marketing con un nuovo roadshow dopo quello avvenuto a novembre tra Europa e Stati Uniti.

 

Obbligazioni subordinate Creval

 

L’aumento di capitale Creval, a differenza di Carige e altre banche italiane dissestate, non prevede il coinvolgimento delle obbligazioni subordinate tramite un processo di Liability Management Exercise che però, stando alle quotazioni attuali, scontano ancora un certo gradi di rischio. Il bond subordinato 3,75% con scadenza dicembre 2018 prezza infatti su Hi-Mtf 85 per un rendimento annualizzato che supera il 21%. Stessa quotazione per il bond high yield 8,25% 2027 quotato alla borsa del Lussemburgo che però rende la metà. Secondo gli analisti, l’unico rischio su questa categoria di titoli è che se l’aumento di capitale dovesse fallire i portatori delle obbligazioni potrebbero essere coinvolti più o meno volontariamente in processo di conversione in azioni.