Rickmers è insolvente. La compagnia tedesca, quarta al mondo, fondata nel 1834 e travolta dall’onda lunga della crisi del settore del trasporto mercantile, ha chiesto al tribunale di Amburgo la protezione verso i creditori non essendo più in grado di onorare le proprie scadenze debitorie. Appesantita da 341 milioni di perdite lo scorso anno e schiacciata da debiti per 1,88 miliardi, Rickmers ha alzato bandiera bianca.
In particolare, lo stato di insolvenza riguarda Rickmers Holding, la società che aveva emesso nel 2013 le obbligazioni high yield (275 milioni di euro) e per la quale passano tutte le attività amministrative e finanziarie del gruppo.
Bond Rickmers Holding 8,875% 2018 in default
Rickmers Group ha tentato invano di ristrutturare i bond proponendo un accordo con i portatori delle obbligazioni Rickmers Holding AG 8,875% 2018 (Isin DE000A1TNA39) per le quali era stato offerto uno scambio con bond subordinati decennali senza cedola emessi da una società lussemburghese non controllata da Rickmers. Il magro accordo, come prevedibile, è stato mal recepito dagli investitori che hanno rifiutato la proposta di Rickmers al punto che anche HSH Nordbank, uno dei maggiori creditori istituzionali del gruppo insieme a Unicredit, ha rigettato la proposta dopo aver iniettato nelle casse della compagnia più di 750 milioni di euro.
La ristrutturazione dei bond Rickmers
Cosa succederà adesso? L’obbligazione è in default, non pagherà la cedola annuale il prossimo 11 giugno e tratta poco sopra il 4% del valore nominale riflettendo quelle che sono le percentuali di recupero (recovery rate) stilate degli analisti. Cioè per ogni 1.000 euro nominali investiti, si potranno recuperare più o meno 40 euro, sotto diverse forme che possono andare dal pagamento cash all’attribuzione di azioni, altri titoli di debito o un mix di strumenti finanziari.