Si è concluso con un forte successo di ordini, inatteso nell’entità, il collocamento del BTp Valore 2027. Il nuovo bond retail del Tesoro ha attirato 654.675 sottoscrizioni per 18,19 miliardi di euro complessivi. Superato nettamente il precedente record del maggio 2020, quando l’emissione del BTp Italia 2025 fu sottoscritta dalle famiglie per 14 miliardi. Le condizioni sono parse evidentemente ottimali al grande pubblico dei risparmiatori. Il titolo offre un tasso d’interesse del 3,25% per i primi due anni e del 4% per il terzo e quarto anno.
Chi non ha voluto o potuto investire nel BTp Valore 2027 durante i giorni del collocamento, può farlo in futuro? La risposta è affermativa. Si tratta di un normale titolo di stato, per il quale gli acquisti sono possibili sia in fase di emissione che successivamente. Tuttavia, cambiano le modalità e le condizioni. Martedì 13 giugno è la data di regolamento delle operazioni. Significa che i sottoscrittori dovranno sborsare il valore del capitale nominale prenotato durante il collocamento. Quello stesso giorno, poi, avverrà la quotazione del BTp Valore sul Mercato obbligazionario Telematico (MoT) di Borsa Italiana.
A tale proposito, due saranno i dealer incaricati dell’operazione: Intesa Sanpaolo e Unicredit. Nel concreto, cosa vuol dire? Gli interessati potranno acquistare il BTp Valore 2027 da altri investitori privati e non più dallo stato. Nascerà a giorni, quindi, quello che in gergo si definisce mercato “secondario”, cioè in cui avvengono gli scambi tra chi vuole rivendere il bond e chi lo vorrà acquistare. Presumibile che nei primi giorni non ci saranno tante transazioni. Chi lo ha prenotato questa settimana, difficilmente lo rivenderà dopo qualche giorno, a meno che la domanda non sia alta e tale da far salire le quotazioni e allettare qualche sottoscrittore.
Investire nel BTp Valore 2027 sul MoT
E veniamo a un elemento cruciale per gli scambi sul secondario. In fase di collocamento, le sottoscrizioni del BTp Valore 2027 sono avvenute alla pari. Ciò significa che gli investitori hanno pagato al Tesoro l’esatto valore corrispondente al capitale prenotato. Ad esempio, ho prenotato un lotto minimo di 1.000 euro e l’ho pagato esattamente per quella cifra. Sul MoT il prezzo dipenderà dall’incontro tra domanda e offerta. Se fosse sopra la pari, paghereste più del valore del capitale acquistato. Se inferiore, paghereste meno. Nel primo caso, il rendimento alla scadenza risulterà inferiore a quello medio offerto dalle cedole. Nel secondo caso, risulterà superiore.
Da notare che il codice ISIN assegnato al BTp Valore 2027 in fase di collocamento (IT0005547390) non sarà lo stesso per i titoli scambiati sul MoT. In quel caso, sarà IT00055tot. Questa variazione dipende dal fatto che solamente ai possessori del primo spetterà la riscossione del premio fedeltà. Una volta che il titolo è rivenduto a terzi, si perde il diritto al rendimento extra.
Infine, le commissioni bancarie. L’obbligazionista non ha versato alcunché in fase di collocamento, perché a pagare le banche ci ha pensato lo stato. Non sarà più così per gli investimenti sul secondario. Ci saranno commissioni da pagare in base ai tassi fissati dagli istituti. Un piccolo extra-costo, che peserà sul rendimento effettivo dell’operazione. Non a caso c’è stata una corsa alle sottoscrizioni del BTp Valore 2027. Molte famiglie hanno fiutato l’occasione di comprarlo a condizioni più convenienti durante il collocamento. Solo un eventuale calo del prezzo smentirebbe questa convinzione.