A giorni arriva a scadenza la cedola semestrale del BTp 1 settembre 2044 e tasso lordo annuale 4,75% (ISIN: IT0004923998). Lo stato italiano dovrà sborsare complessivamente la cifra di quasi 460 milioni di euro. Il pagamento avverrà formalmente in data 1 settembre. Il bond del Tesoro di cui parliamo venne emesso nella primavera del 2013 e debuttò sul mercato sovrano in qualità di trentennale. La sua attuale durata residua è, invece, scesa a venti anni.

Tratto della curva poco appetibile

Questo è un tratto della curva poco battuto dagli investitori, individuali o istituzionali che siano.

Gli Stati Uniti ripresero ad emettere Treasury a 20 anni nel 2020 dopo un periodo di pausa di trentaquattro anni. E pare che vogliano porre fine all’esperimento, avendo riscontrato scarso interesse del mercato. In soldoni, lo stesso zio Sam riesce a rifinanziarsi a costi più bassi puntando su altre scadenze. In effetti, gli istituzionali come i fondi pensione preferiscono acquistare direttamente bond a trenta anni, mentre coloro che puntano sul tratto medio-lungo della curva si espongono fino ai dieci anni.

Tornando al BTp 2044, l’emissione avvenne ad un prezzo di 97,22 nel mese di maggio del 2013. Da allora gli obbligazionisti hanno potuto incassare cedole per un ammontare lordo pari ad oltre il 56% del capitale investito. Al netto dell’imposizione fiscale del 12,50%, più del 49%. In questi undici anni e passa l’inflazione italiana è stata intorno al 20%. Ciò porta il rendimento cedolare netto effettivo al 29%, che resta elevato e ampiamente positivo. In buona sostanza, ad oggi l’investimento si è rivelato un affare. E chi volesse rivendere il bond, maturerebbe una plusvalenza prossima al 13% lordo rispetto all’emissione.

Quotazione crollata dai massimi storici del 2021

Certo, ci sono stati migliori per il BTp 2044. Agli inizi del 2021, in condizioni di mercato probabilmente irripetibili per via dell’estremo accomodamento monetario delle banche centrali, la quotazione arrivò a superare 170. Da allora segna un crollo del 36%.

Tuttavia, è risalita del 17% dai minimi toccati nell’ottobre dello scorso anno, quando era sprofondata in area 93 centesimi.

Che il BTp 2044 si collochi attualmente su un tratto della curva non particolarmente liquido lo segnalano anche gli scambi avvenuto sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana. Sono stati per 3 miliardi di euro in un anno (tranne queste ultime sedute di agosto) su un ammontare complessivo di 19,3 miliardi. In pratica, è passato di mano un sesto dell’intero capitale. Non è pochissimo, ma neanche tanto. Il contratto medio è stato di 38.829 euro, relativamente elevato per un titolo di stato. Ciò confermerebbe che ad essere maggiormente interessati alla scadenza ventennale siano gli istituzionali.

BTp 2044, buone prospettive future

Attualmente, la quotazione del BTp 2044 si aggira in area 109,80. A questi livelli la cedola effettiva netta sfiora ancora il 3,80%. Essa risulta ben superiore alle aspettative d’inflazione in Italia per i prossimi anni e anche al target d’inflazione del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea. Ciò implica un appeal non indifferente del bond, specie nell’attesa di ulteriori tagli dei tassi di interesse nell’Eurozona. Con una “duration” modificata di 12,7 anni, se il rendimento scendesse anche solo di mezzo punto percentuale dal 4,10% scarso attuale, la quotazione s’impennerebbe del 6-7%. E sarebbe persino possibile disinvestire con profitto, avendo nel frattempo incassato una cedola relativamente elevata.

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