I rendimenti italiani sono scesi ai minimi dell’anno. Ieri, il BTp a 10 anni offriva fino al 3,55%. Era sopra il 4,10% a inizio luglio. La corsa dei prezzi sta facendo guadagnare, in particolare, coloro che sono posizionati sul tratto lungo della curva. Ad esempio, il bond del Tesoro a 50 anni segna un rialzo del 7,7% in meno di un mese e mezzo. E il BTp 1 luglio 2031 con cedola 3,45% (ISIN: IT0005595803) è salito ben sopra la pari. Ad una quotazione superiore a 101, ieri risultava avere guadagnato il 3,4% dai livelli minimi toccati a inizio luglio.

Spesa per interessi potenziale scende

Questa scadenza è un riferimento importante per l’insieme dei titoli di stato. Il nostro debito pubblico ha una durata media ponderata di 7 anni, che coincide in questo momento proprio con quella del BTp luglio 2031. Pertanto, monitorando l’andamento di quest’ultimo, saremmo in grado di capire in tempo reale il costo medio tendenziale dell’intero debito in fase di emissione. Ieri, il rendimento si collocava nell’area compresa tra 3,25% e 3,30%.

Dai dati della Banca d’Italia, sappiamo tramite il Rendistato del 2024 che il rendimento medio ponderato dei titoli di stato italiani a luglio era sceso al 3,568% dal 3,714% di giugno. Se il dato di ieri del BTp luglio 2031 fosse cristallizzato, assisteremmo a un calo del rendimento in media dello 0,30% in un mese. Poiché alla fine di luglio i titoli di stato in circolazione risultavano ammontare a 2.492 miliardi di euro, ne traiamo come conseguenza che in prospettiva la spesa per interessi si ridurrebbe di 7,5 miliardi rispetto alla somma che a regime avrebbe raggiunto stando ai livelli di luglio.

BTp luglio 2031 segnala calo dei tassi

Ovviamente, il nostro è un esercizio puramente statistico, che non va considerato come dato scientifico. Grosso modo, stiamo affermando che, ai livelli di rendimento segnalati dal BTp luglio 2031, il nostro debito pubblico peserebbe quasi 82 miliardi all’anno in termini di interessi, giù dagli 89 prospettati a luglio e dai 92,6 di giugno.

Ovviamente, a patto che i rendimenti restassero invariati per almeno tutti i prossimi sette anni, che è la durata media del nostro stock, come detto sopra. I risparmi annuali già stimabili rispetto al mese scorso sarebbero nell’ordine di 1 miliardo. Piccoli segnali di allentamento delle tensioni estive e che anticipano il taglio dei tassi di interesse nei prossimi mesi.

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