L’Istat ha confermato che l’inflazione italiana a luglio è salita all’1,3% dallo 0,8% annuale di giugno. E ha ufficializzato l’indice Foi a 120, un fatto che ci consente di farci già un’idea abbastanza puntuale di quale sarà la cedola in pagamento il 14 settembre per il BTp Italia 14 marzo 2028 (ISIN: IT0005532723). Il bond del Tesoro fu emesso quasi un anno e mezzo fa ed è indicizzato all’inflazione domestica, seguendo l’evoluzione del Foi. Offre un tasso annuo reale lordo del 2%, pari all’1% semestrale.

Il calcolo dell’indicizzazione ogni sei mesi si basa sul valore assunto dall’indice due mesi prima di ciascuna scadenza.

Previsioni cedola 14 settembre 2024

Per il semestre marzo-settembre il BTp Italia 2028 parte da un indice di 119,06774. Per il 14 luglio dovremmo attenderci un valore di poco inferiore a 120. Questo ci permette di dedurre che, grosso modo, la rivalutazione del capitale per il periodo sarà nell’ordine dello 0,75%. Sommato all’1% garantito per il semestre, otteniamo una cedola lorda in area 1,75%. Farebbero circa 17,50 euro lordi su ogni 1.000 euro di capitale nominale posseduto. Al netto dell’imposta, circa 15,30 euro netti.

Fatta la previsione sulla prossima cedola di settembre, vediamo quali sono attualmente le condizioni di mercato del BTp Italia marzo 2028. Il bond si acquista sostanzialmente alla pari. Venerdì, la quotazione era di 99,75 centesimi e corrispondeva a un rendimento lordo reale alla scadenza in area 2,05%. Il bond del Tesoro con scadenza simile e cedola fissa offriva nel frattempo circa il 2,95%. Ne consegue che il mercato sconterebbe un’inflazione italiana in media dello 0,90% per i prossimi tre anni e mezzo. A tanto ammonta la differenza tra i due rendimenti.

BTp Italia marzo 2028 conferma bassa inflazione attesa

Questi dati sono coerenti con quelli che troviamo per le scadenze indicizzate più lunghe. Invece, l’inflazione attesa nell’Area Euro nel lungo periodo risulta essere più elevata, pur sempre sotto il target del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea.

Il BTp Italia marzo 2028 conferma, dunque, aspettative d’inflazione “fredde”. Ma proprio perché il rischio può essere sottovalutato, converrebbe coprirsi ora che costa poco.

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